20/12/2019, 08.56
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Onu, prove (timide) di dialogo fra Iran e Usa. Rouhani vola a Tokyo

Nella notte al Palazzo di Vetro l’ambasciatore iraniano Majid Takht Ravanchi ha intrattenuto un breve colloquio con Kelly Craft. La diplomatica Usa avrebbe manifestato dispiacere per la morte di una bambina di due anni per la mancanza di medicine. Un problema legato alle sanzioni Usa sul nucleare degli ayatollah. 

New York (AsiaNews/Agenzie) - La scorsa notte al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite si è registrato il primo - timido - tentativo di “contatto diretto” fra Teheran e Washington. Protagonisti l’ambasciatrice Usa all’Onu Kelly Craft e l’omologo iraniano Majid Takht Ravanchi, in un contesto che resta comunque di grande tensione fra i due Paesi. 

L’incontro ravvicinato fra le parti è avvenuto nell’aula che ospita il Consiglio di sicurezza, a margine di una riunione dei 15 dedicata proprio al rispetto dell’accordo nucleare (Jcpoa) firmato nel 2015 da Teheran e altri cinque potenze mondiali. Durante la seduta il capo della diplomazia di Teheran all’Onu ha parlato di una bambina di soli due anni, deceduta a giugno per una malattia rara. Dietro il decesso vi sarebbe la cronica mancanza di medicine nella Repubblica islamica, la cui importazione è crollata a causa delle crescenti sanzioni americane. 

Al termine della riunione la diplomatica Usa si è avvicinata alla controparte iraniana per un breve colloquio. Secondo una fonte ufficiale statunitense, la Craft ha voluto esprimere le proprie condoglianze a Ravanchi per la morte della bambina. In precedenza l’ambasciatore iraniano aveva attaccato il “bullismo statunitense” che ha portato alla “sospensione” nella fornitura di “alcuni tipi di medicinali” nella Repubblica islamica, “diventando una fonte di incubo per alcuni pazienti”.

Dietro la crisi nella fornitura di medicine - e di altri beni di prima necessità - già denunciata in passato, la scelta del presidente Usa Donald Trump nel maggio 2018 di ritirarsi dall’accordo nucleare (Jcpoa) del 2015. Al contempo, l’amministrazione americana ha introdotto le più dure sanzioni della storia contro Teheran, che hanno colpito in gran parte la popolazione innescando una gravissima crisi economica.

Intanto il presidente iraniano Hassan Rouhani arriva oggi a Tokyo, per una due giorni di visita diplomatica in Giappone dove incontrerà il premier Shinzo Abe. Al centro dei colloqui il programma nucleare iraniano e le crescenti tensioni con l’amministrazione statunitense. Il Giappone intrattiene relazioni amichevoli sia con Teheran che con Washington e già in passato ha cercato di disinnescare le tensioni fra le due nazioni.

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