05/09/2013, 00.00
VATICANO - INDIA
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Papa: insieme con ortodossi siro-malankaresi davanti alle sfide del nostro tempo

Francesco ha ricevuto il primate della Chiesa che in India conta due milioni e mezzo di fedeli. Dal 1990 una Commissione mista "ha portato a passi significativi su temi quali l'uso comune di edifici di culto e di cimiteri, la mutua concessione di risorse spirituali e persino liturgiche in situazioni pastorali specifiche, e sulla necessità di individuare nuove forme di collaborazione davanti alle crescenti sfide sociali e religiose".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa sira malankarese vogliono "continuare ad intensificare l'impegno ecumenico, l'incontro e il dialogo verso la comunione piena", seguendo la strada che, dal 1990, "ha portato a passi significativi su temi quali l'uso comune di edifici di culto e di cimiteri, la mutua concessione di risorse spirituali e persino liturgiche in situazioni pastorali specifiche, e sulla necessità di individuare nuove forme di collaborazione davanti alle crescenti sfide sociali e religiose".

Papa Francesco si è rivolto così, stamattina, a Moran Baselios Marthoma Paulose II, Catholicos della Chiesa ortodossa sira malankarese incontrato al termine della visita che il primate di quella Chiesa - che conta circa due milioni e mezzo di fedeli, soprattutto in India - ha compiuto in Vaticano dal 4 settembre a oggi.

Il discorso del Papa è stato centrato sul rapporto dei cattolici con "una Chiesa nata dalla testimonianza che l'Apostolo Tommaso ha reso al Signore Gesù fino al martirio. La fraternità apostolica che univa i primi discepoli nel servizio del Vangelo unisce ancora oggi le nostre Chiese, nonostante, nel corso a volte triste della storia, siano sorte divisioni, che, grazie a Dio, stiamo cercando di superare in obbedienza alla volontà e al desiderio del Signore stesso".

"Trent'anni fa, nel giugno del 1983, il Catholicos Moran Mar Baselios Marthoma Mathews I rese visita al mio venerato Predecessore, il Papa Giovanni Paolo II e alla Chiesa di Roma. Insieme riconobbero la loro fede comune in Cristo. In seguito, si incontrarono nuovamente a Kottayam, nella Cattedrale di Mar Elias, nel febbraio del 1986, durante la visita pastorale del Papa in India. In tale occasione, Papa Giovanni Paolo affermò: 'Insieme a Lei desidero che le nostre Chiese possano trovare presto modi efficaci per risolvere gli urgenti problemi pastorali che ci stanno di fronte, e che possiamo progredire insieme in amore fraterno e nel nostro dialogo teologico, poiché è attraverso questi mezzi che può concretizzarsi la riconciliazione tra i cristiani e la riconciliazione nel mondo. Posso assicurarLe che la Chiesa cattolica, con l'impegno assunto nel Concilio Vaticano II, è pronta a partecipare appieno a questa impresa'. Da quegli incontri è iniziato un cammino concreto di dialogo con l'istituzione di una Commissione Mista, che ha portato all'Accordo del 1990, nel giorno di Pentecoste; Commissione che continua il suo prezioso lavoro".

"Ho voluto ricordare alcune tappe di questi trent'anni di progressivo avvicinamento tra noi, perché penso che nel cammino ecumenico sia importante guardare con fiducia ai passi compiuti superando pregiudizi e chiusure, che fanno parte di quella 'cultura dello scontro', che è fonte di divisione e lasciando spazio alla 'cultura dell'incontro', che ci educa alla comprensione reciproca e a operare per l'unità".

 

 

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