11/09/2023, 13.34
VATICANO-INDIA
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L’ortodosso indiano Baselios Mathews III in udienza da papa Francesco

Ricevuto in Vaticano il metropolita della Chiesa malankarese, comunità cristiana del Kerala figlia della predicazione di san Tommaso e legata ai siro-ortodossi. Dal pontefice l’auspicio che l’ecumenismo guardi sempre di più a una vita pastorale comune, soprattutto là dove i cristiani sono minoranza.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza in Vaticano Baselios Marthoma Mathews III, catholicos dell’Oriente e metropolita della Chiesa ortodossa sira malankarese. Si è trattato di un incontro ecumenico importante con quella che è la comunità ortodossa numericamente più rilevante nel contesto dell’India. Eredi della predicazione dell’apostolo Tommaso che secondo la tradizione raggiunse le coste dell’India, i siro-malankarese hanno mantenuto nei secoli un legame stretto con la Chiesa siro-ortodossa.

“Qui è a casa, quale fratello atteso e amato”, ha detto papa Francesco accogliendo il presule indiano, che ha 74 anni e dal 2021 guida questa comunità che ha il suo cuore nel Kerala ma anche numerose presenze nella diaspora indiana. Nel suo discorso il pontefice ha ricordato i passi del cammino ecumenico compiuti insieme dalle due Chiese, a partire dal Concilio Vaticano II (a cui i siro-malankaresi inviarono alcuni osservatori) e dallo storico primo incontro tra un papa e u catholicos locale, avvenuto nel 1964 tra Paolo VI e Baselios Augen I, nell’ambito dello storico viaggio di Montini a Bombay.

Citando poi le radici di questa comunità nella predicazione dell’apostolo Tommaso, il papa ne ha ricordato la celebre professione di fede “Mio Signore e mio Dio!” (Gv 20,28), dopo la Resurrezione di Gesù. Una “fede indivisa - ha aggiunto - che celebreremo, auspico insieme, in occasione del 1700° anniversario del primo Concilio Ecumenico, quello di Nicea”, che ricorrerà nel 2025. Ma da Tommaso il pontefice ha invitato a imparare anche nel modo di porsi di fronte alle “lacerazioni dolorose inferte al Corpo di Cristo che è la Chiesa” attraverso le divisioni tra i cristiani. “Se mettiamo insieme la mano in queste ferite – ha detto - se insieme, come l’apostolo, proclamiamo che Gesù è il nostro Signore e il nostro Dio, se con cuore umile ci affidiamo stupiti alla sua grazia, possiamo affrettare il giorno tanto atteso in cui, con il suo aiuto, celebreremo allo stesso altare il mistero pasquale”.

In questo cammino papa Francesco ha lodato i gesti di “collaborazione pastorale” portati avanti in Kerala “per il bene spirituale del popolo di Dio”. Ha citato in particolare “gli accordi del 2010 sull’uso comune dei luoghi di culto e dei cimiteri, nonché sulla possibilità per i fedeli di ricevere l’unzione degli infermi, in determinate circostanze, nell’una o nell’altra Chiesa”. “L’ecumenismo ha sempre un carattere pastorale - ha sottolineato il papa -. È infatti andando avanti fraternamente nell’annuncio del Vangelo e nella cura concreta dei fedeli che ci riconosciamo un unico gregge di Cristo in cammino. In tal senso, mi auguro che possano estendersi e aumentare gli accordi pastorali tra le nostre Chiese, che condividono la stessa eredità apostolica, soprattutto in contesti in cui i fedeli si trovano in situazione di minoranza o di diaspora”.

Infine il papa ha espresso la sua gioia per il fatto che anche un delegato fraterno della Chiesa ortodossa siro-malankarese parteciperà all’ormai imminente Assemblea del Sinodo dei vescovi della Chiesa cattolica, che si aprirà a Roma il 4 ottobre. “Sono convinto – ha concluso - che noi possiamo imparare molto dalla secolare esperienza sinodale della vostra Chiesa. In un certo senso, il movimento ecumenico sta contribuendo al processo sinodale in corso della Chiesa cattolica, e mi auguro che il processo sinodale possa a sua volta contribuire al movimento ecumenico. Sinodalità ed ecumenismo sono infatti due vie che procedono insieme, condividendo il medesimo approdo, quello della comunione, che significa una migliore testimonianza dei cristiani perché il mondo creda”.

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