20/06/2018, 12.44
ONU - RIFUGIATI
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Segretario Onu: Le migrazioni sono inevitabili. Al lavoro per un accordo globale

Antonio Guterres a Oslo: “Se la migrazione è una necessità, allora è meglio organizzarla e regolarla. È importante che i Paesi cooperino tra di loro”. Intanto continua la crisi migratoria nel Mediterraneo e al confine tra Usa e Messico.

Oslo (AsiaNews/Agenzie) - I fenomeni migratori sono “inevitabili”. Lo afferma il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres parlando con i giornalisti a Lorenskog, vicino a Oslo. Ogni Stato può adoperare le politiche migratorie che ritiene opportune “provvedendo a rispettare i diritti umani dei migranti” spiega il segretario. Il 10 e 11 dicembre 2018 la comunità internazionale si riunirà a Marrakech per una conferenza che prenderà a tema le migrazioni. In quella sede si dovrebbe arrivare a un patto globale per una migrazione sicura e regolamentata. All’Angelus del 17 giugno, papa Francesco ha ricordato l’importanza di questo punto: la Giornata internazionale del rifugiato “quest'anno cade nel vivo delle consultazioni tra i governi per l'adozione di un patto mondiale sui rifugiati che si vuole adottare entro l'anno come quello per una migrazione sicura, ordinata e regolare”.

Parlando del caso di sua madre malata, accudita da stranieri migranti, Guterres afferma: “Per me la migrazione è necessaria”, per chi lascia il proprio Paese e per chi accoglie. E continua: “È meglio organizzarla e regolarla in modo che i Paesi cooperino tra di loro. Sia vantaggiosa per entrambe le parti, in particolare per i tanti migranti che ora sono in condizioni disperate”.

Le parole del segretario generale arrivano dopo settimane di tensioni nel Mediterraneo e alla frontiera tra Stati Uniti e Messico. Qui a partire dal 7 maggio il presidente Usa Donald Trump ha applicato una politica di “tolleranza zero” contro l’immigrazione illegale. Chiunque valichi la frontiera con gli Usa senza permesso viene arrestato. Inoltre Trump ha deciso di attuare una politica di deterrenza. I minori che arrivano con le famiglie vengono separati dai genitori, mentre questi sono in attesa del processo. Tra ottobre 2017 e aprile di quest'anno, circa 700 bambini sono stati tolti ai loro genitori. I minori vengono trattenuti per settimane prima di ricongiungersi con i familiari. Ma questo non ha fermato gli arrivi. Tale decisione ha diviso l’opinione pubblica, anche in seguito alla diffusione sui social media di foto e video che testimoniano questi momenti drammatici. Emblematico lo scatto del fotografo John Moore che mostra una bambina di due anni dell’Honduras in lacrime mentre la polizia arresta sua madre. I bambini sono presi in custodia dall’Office of Refugee Resettlement (v. foto). L’Orr al momento ha 12mila migranti bambini. 10mila di questi hanno superato il confine senza le famiglie.

Due giorni fa il Consiglio dell’Onu per i diritti umani ha denunciato gli Usa per la scelta di separare i bambini dai familiari al confine. In seguito a questa decisione gli Stati Uniti sono usciti dal Consiglio per i diritti umani. Lo ha annunciato ieri Nikki Haley, ambasciatrice Usa presso le Nazioni Unite. Fra le motivazioni ufficiali la Haley ha citato solo il fatto che il Consiglio è “pervaso da un pregiudizio verso Israele” e “protegge chi abusa dei diritti umani”. 

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