28/08/2006, 00.00
FILIPPINE
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Vescovo filippino accetta di entrare nella Commissione sugli omicidi politici

di Santosh Digal

Il vescovo di Butuan City, mons. Juan de Dios Pueblos, ha accettato di far parte della neonata Commissione di inchiesta sugli omicidi "extra giuridici" nonostante i richiami della Conferenza episcopale, che chiede ai presuli di rimanere indipendenti dalla politica.

Manila (AsiaNews) – Un vescovo filippino ha accettato la proposta del governo di far parte della neonata Commissione d'indagine sugli omicidi "extra giuridici" nonostante i richiami della Conferenza episcopale e l'appello rivolto ai presuli di "rimanere neutrali in campo politico".

Il vescovo di Butuan City, mons. Juan de Dios Pueblos, ha confermato di essere pronto a ricevere l'incarico, che dovrebbe essergli conferito oggi con una cerimonia solenne all'interno dell'edificio che ospita la Corte Suprema a Manila.

Il presidente del Paese, Gloria Macapagal Arroyo, ha formato la Commissione il 20 agosto scorso con il compito di investigare sugli omicidi definiti "extra-giuridici" di giornalisti ed esponenti della sinistra politica del Paese. A capo della Commissione vi è il giudice della Corte Suprema in pensione, Jose Melo.

L'offerta di far parte dei suoi membri era già stata rifiutata da un presule: il 23 agosto scorso il vescovo di Batanes-Babuyanes, mons. Camilo Gregorio, aveva "ringraziato il presidente Arroyo", ma aveva declinato "questo onore a causa di importanti impegni pastorali" e "per rispetto all'autonomia della Conferenza episcopale di cui sono membro".

L'accettazione del ruolo è proibita anche dal Diritto canonico, che impone a diaconi, sacerdoti e vescovi di non accettare incarichi politici pubblici, in special modo se essi conferiscono un effettivo potere sociale. Secondo diversi legali, la Commissione d'inchiesta "rientra in maniera particolare in questa definizione, dato che conferisce ai suoi membri il potere di fare praticamente tutto".

In un'intervista rilasciata ieri a Radio Veritas, mons. Pueblos ha ammesso di aver ricevuto un richiamo da parte della leadership della Conferenza episcopale, che gli ha ricordato l'importanza dell'indipendenza della Chiesa dagli affari del governo.

Il prelato ha però aggiunto di "ritenere corretto il suo atteggiamento, così come lo ritengono giusto gli esperti di Diritto canonico dell'Università di San Tommaso, che ho consultato prima di rispondere".

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