A un incontro sulle relazioni tra Asia centrale e Cina il governo di Astana ha esaltato l'avvicinamento tra i "due polmoni dell'Asia" che avanza di pari passo con le trasformazioni interne avviate da Tokaev. Mentre il presidente, nonostante le proteste di alcuni oppositori e attivisti, vuole mostrare un’immagine di “democrazia inclusiva” lasciando le luci della ribalta ad alcuni suoi collaboratori.
Il primo ministro sfiduciato dal parlamento aveva promosso una "Nuova politica di ripresa" per rendere la Mongolia indipendente dalle grandi élite dell'industria mineraria. Nonostante la crescita economica e la riduzione del debito pubblico, il suo governo ha dovuto affrontare crescenti accuse, scatenate dal lusso ostentato dal figlio sui social. Ora si è aperta una nuova fase di incertezza politica per il Paese incastonato tra Russia e Cina.
Dopo lo scontro a fuoco del 25 maggio non scende la tensione politica tra i due Paesi con la Thailandia che rifiuta "ingerenze esterne" sui confini. Una crisi che si intreccia con il verdetto atteso per il 13 giugno sull'ex premier Thaksim, in passato legato da amicizia e affari al clan di Hun Sen. E con i contrasti mai sopiti davvero a Bangkok tra la sfera politica e i militari.
Le restrizioni sui visti annunciate dalla Casa Bianca toccano in particolare gli studenti cinesi, che negli Stati Uniti oggi sono ben 277mila. Ma il loro numero era già diminuito negli ultimi anni, con la crescita delle alternative negli atenei asiatici, in particolare in Giappone, Corea del Sud e Singapore. Mentre le università cinesi scalano le classifiche nelle discipline tecnologiche ma scontano i limiti nella libertà di pensiero nelle discipline umanistiche.
All'udienza di oggi, davanti a 35mila fedeli in piazza San Pietro, Prevost ha continuato le catechesi giubilari su "Gesù Cristo nostra speranza". La parabola nel Vangelo di Matteo è "un raccconto che nutre la nostra speranza". AI giovani: "Non rimandare, rimboccati le maniche, perché il Signore è generoso e non sarai deluso”.
Un rapporto elaborato da ACT NOW e da Jubilee Australia riporta all’attenzione il tema del disboscamento. Nel mirino le questioni sulla applicazione e attuazione delle licenze di taglio, sfruttate per fini diversi. Serve garantire un migliore controllo dell’industria del legname e trainare occupazione e reddito locali.