P. Raed racconta il clima di preoccupazione per una escalation militare al confine col Libano. Il pericolo di tensioni sociali legate al conflitto, in una società sempre più radicalizzata. Il desiderio di fuga che non riguarda solo i cristiani. "L'unica soluzione è la fine della guerra a Gaza". A diocesi e sacerdoti in Italia (ed Europa) l’invito a promuovere piccoli “pellegrinaggi di solidarietà”.
Contestato loro di aver promesso cure miracolose per malattie, sfruttando superstizioni diffuse tra i Dalit e i poveri. I fatti sarebbero avvenuti nella casa del pastore Achhe Lal, nel villaggio di Pakhrauli. Una fonte locale: si trattava di una normale liturgia domenicale. P. Anand Mathew di Varanasi: "Gli arresti sono un fatto quasi quotidiano. Sbagliato se i cattolici sui protestanti dicono: è un problema solo loro".
Nel mirino dei magistrati il loro ruolo nella morte di 78 giovani musulmani rinchiusi su mezzi militari. L’incidente avvenne nell’estremo sud del Paese, teatro da decenni di tensioni separatiste e confessionali. Sul procedimento grava però il rischio di prescrizione e rischia di far riemergere lo scontro fra il partito di governo e l’establishment militare e nazionalista.
Un viaggio che segna quanto l’interesse dei tedeschi e di tutta l’Unione europea per la regione sia aumentato, soprattutto sul tema del corridoio commerciale alternativo a quello di Mosca. Ma molte imprese sono estremamente prudenti negli investimenti, impaurite dai danni economici subiti con la guerra in Ucraina e da un contesto locale in cui domina la corruzione.
Le notizie di oggi: l'azienda giapponese Icom non produce da 10 anni le radio coivolte nelle esplosioni in Libano. In Malaysia 49 funzionari del Dipartimento dell'Immigrazione arrestati per aver fatto entrare illegalmente lavoratori nel Paese. È morto il bambino giapponese vittima dell'attacco di matrice nazionalista ieri a Shenzhen. 1500 lavoratori Samsung protestano da 11 giorni nel Tamil Nadu.
Nell'azione di ieri in LIbano oggetti all’apparenza innocui si sono rivelati armi potenti. L'ong che in 28 nazioni lavora per rimuovere le mine lasciate in eredità dai conflitti, parla di “urgente necessità” di rispondere all'ascesa delle armi autonome, che è parte di un “fenomeno” più ampio di “miniaturizzazione degli ordigni esplosivi e al loro utilizzo in micro-droni”. Chiesto un nuovo trattato per la messa al bando, come avvenuto per le mine terrestri.