Fanno discutere le affermazioni di Vladimir Kara-Murza, uno dei più autorevoli esponenti dell'opposizione a Putin in esilio, sulla folta presenza delle etnie non russe tra i soldati di Mosca al fronte in Ucraina. Molti lo hanno accusato di razzismo. Ma c'è chi ricorda anche i caucasici che combattono nelle fila di Kiev, osservando amaramente come in questo conflitto sanguinoso "ognuno cerca i propri nemici".
Tra i pellegrini e i curiosi a Roma per rendere omaggio al feretro di Bergoglio: da Mumbai a Seoul, da Hanoi a Shanghai, credenti e non raccontano ad AsiaNews la loro presenza in Vaticano per assistere a questo storico momento. "Siamo indù ma era importante per noi essere qui". "Anche noi coreani lo ricorderemo per molto tempo". "Non siamo riusciti a vederlo a Singapore, ora siamo qui pellegrini".
Ad AsiaNews il ricordo del patriarca di Baghdad dei caldei alla viglia della partenza per Roma per partecipare ai funerali del pontefice e al conclave. Francesco una voce “profetica” che ha parlato non solo ai cristiani, ma a tutti gli iracheni. Lo storico viaggio nel marzo 2021 e il messaggio di pace e fratellanza: “Ha saputo leggere e cogliere meglio di chiunque altro i segni dei tempi”.
Tredici tappe che hanno scandito dodici anni di pontificato, dalla prima visita in Corea del Sud fino al lungo viaggio del settembre scorso in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Un messaggio di pace e di speranza che ha rafforzato i legami tra la Chiesa e le diverse culture asiatiche.
Il pontefice è stato tra le poche voci al mondo a ricordare costantemente questo Paese del Sud-est siatico dilaniato da un conflitto che ormai dura da oltre quattro anni. Nel 2017, in un momento di grande apertura a livello politico ed economico, Francesco aveva anche visitato il Myanmar, portando speranza ai fedeli di ogni religione. A Yangon ieri una Messa nella cattedrale per ricordarlo.
Nell'assalto compiuto ieri da un gruppo terroristico pakistano sono morte 26 persone, perlopiù turisti e pellegrini indù. La regione è da tempo contesa tra India e Pakistan e segnata dalla violenza. Dopo aver revocato lo status speciale al Kashmir, il primo ministro indiano Narendra Modi negli ultimi anni ha promosso le visite turistiche e i viaggi religiosi.