L’annuncio di Trump potrebbe innescare una “distensione” economica oltre a favorire il ritorno dei rifugiati siriani. Ricostruzione, scambi commerciali e bancari saranno di nuovo possibili fra Beirut e Damasco. E resta sullo sfondo la possibile normalizzazione con Israele. Walid Joumblatt ricorda la condizione principale per i Paesi arabi: “La pace in cambio dei territori”.
Dopo aver per anni snobbato le richieste dell’opposizione, l’esecutivo indiano cambia linea e decide di includere la divisione in caste nel prossimo censimento. Dietro la mossa politica, ci sono le pressioni elettorali e il peso crescente delle caste svantaggiate. Nessuna data ufficiale, ma secondo i media locali il censimento dovrebbe tenersi nel 2026.
Il presidente dell'Azerbaigian Aliev continua a insistere sul "Mondo Turco come nostra famiglia”. Una prospettiva che ammicca alla tendenza nazionalista crescente nelle zone a maggioranza azera rimaste al di là del confine con l'Iran, galvanizzata anche dal tifo per la suqadra di calcio di Tabriz. Un fenomeno represso con durezza dalle autorità di Teheran.
Dietro la prima tregua tra Washington e Pechino nella guerra commerciale anche le preoccupazioni cinesi per la situazione nelle aziende tessili che lavorano in subappalto per i grandi marchi. Il China Labour Bullettin ha censito in aprile proteste e chiusure. Le autorità locali cercano di limitare i danni con mediazioni informali sperando nella ripresa. Le dichiarazioni sull'"uscita responsabile" dei marchi occidentali contraddette dai fatti.
Durante la visita ufficiale del primo ministro malese, i due Paesi hanno rilanciato la storica cooperazione in ambito economico, tecnologico e culturale. Kuala Lumpur conferma la sua linea di non allineamento tra le potenze globali. Anwar ha riferito di aver sollevato la questione del volo MH17 abbattuto nel 2014, dopo la recente decisione di un organo Onu che attribuisce alla Russia la responsabilità dell’incidente.
Centinaia di persone hanno protestato chiedendo giustizia per Amshika che si è tolta la vita dopo "mesi di vergogna pubblica". Un insegnante denunciato per la vicenda era stato poi rilasciato, si sospetta per via di coperture politiche. La vicenda sta portando in superficie le carenze del sistema scolastico in Sri Lanka, nonché la pervasività della violenza di genere.