14/02/2020, 08.56
CINA
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Coronavirus, altri 5.093 contagi e 121 morti

I casi d’infezione confermati sono 63.932, le vittime 1.381. Dimesse dagli ospedali 6.728 persone guarite. Non esiste ancora una stima concordata di quanti si sono ammalati a Wuhan. Per l'Oms non vi sono stati “aumenti drammatici” nei casi di coronavirus al di fuori della Cina. Il Vietnam isola un villaggio di 10mila abitanti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il numero dei casi di Covid-19 registrati in Cina è aumentato di 5.093 tra ieri ed oggi. Gli ultimi dati della Commissione sanitaria nazionale affermano che nel Paese si sono verificati altri 121 decessi. Ciò porta i casi d’infezione confermati a 63.932, 10.204 dei quali sono pazienti in condizioni gravi. Al momento, in Cina le vittime del virus sono 1.381; le persone guarite e dimesse dagli ospedali 6.728. Senza fornire spiegazioni, i funzionari cinesi hanno rimosso dal conteggio 1.043 casi, in precedenza confermati. Tra le nuove morti, 116 sono avvenute nell’Hubei, la provincia al centro dell'epidemia. Qui le autorità affermano che 108 decessi conteggiati due volte sono stati rimossi dalle statistiche ufficiali.

In Cina, non esiste ancora una stima concordata di quante persone potrebbero essere state infettate dal virus a Wuhan, capoluogo dell’Hubei dov’è scoppiata l’epidemia. Un documento di ricerca pubblicato nell'archivio di ricerca medica medRxiv suggerisce che il numero di infezioni al 9 febbraio scorso avrebbe potuto ammontare ad una cifra compresa tra le 54mila e le 90mila persone. Nella città ne risiedono 11 milioni. Secondo la pubblicazione, circa 21mila persone sono state infettate dal virus nel resto della provincia di Hubei.

Ieri l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che non vi sono stati “aumenti drammatici” nei casi di coronavirus al di fuori della Cina. Le affermazioni di Mark Ryan, a capo del programma per le emergenze sanitarie dell’Oms, sono giunte dopo l’impennata di ieri nel bilancio delle vittime. Questa era dovuta ai cambiamenti apportati dalle autorità cinesi ai metodi di diagnostica; ciò nonostante, i nuovi dati hanno avuto un forte impatto negativo sui mercati.

L'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) rileva che la domanda di petrolio quest'anno registrerà il tasso di crescita più lento dal 2011, riflettendo una delle conseguenze economiche più immediate dell'epidemia. L'Aie ha ridotto le previsioni di crescita del 2020 a 825mila barili al giorno dalle precedenti stime di 1,2 milioni, poiché l'emergenza pesa sui consumi cinesi e sull'economia globale.

Al di fuori della Cina, i casi di contagio confermati sono arrivati a 505 in 24 Paesi. Le persone morte sono due, una nelle Filippine e l’altra in Giappone. Una delle situazioni più delicate sta avendo luogo in Vietnam, dove le autorità hanno disposto l’isolamento di un villaggio con oltre 10mila residenti per il controllo del coronavirus. Sơn Lôi, nel nord del Paese, si trova a circa 40 chilometri a nord-ovest di Hanoi. Il villaggio resterà isolato per 20 giorni, dopo che un recente caso di infezione confermato ha suggerito che nell'area è in corso la trasmissione del virus. Più di 90 persone a Sơn Lôi sono sotto la stretta osservazione dei medici dall’altro ieri.

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