24/09/2010, 00.00
INDONESIA
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A Java la pittura quale condivisione di affetto e compassione

di Mathias Hariyadi
Sacerdote gesuita racconta, con i suoi quadri e con una mostra, i forti cambiamenti avvenuti in pochi anni nella sua parrocchia: da contadini a operai sotto-pagati dalle fabbriche.

Jakarta (AsiaNews) – La pittura è stata familiare per padre Antonius Danang Bramasti sin da bambino. Ora il sacerdote gesuita della parrocchia Girisonta di Karangjati, a Ungaran (Java Centrale), con la pittura esprime non soltanto i suoi sentimenti interiori, ma anche partecipa il suo profondo affetto e compassione verso gli altri, soprattutto i più miseri ed emarginati.

Questa settimana a Tembi, Yogyakarta, c’è stata la sua prima mostra personale di quadri, con il titolo “Asa di Reruntuhan”, o “Piccola speranza nel rimbombo”. Il sacerdote ha esposto le sue “meditazioni” su tela, dipingendo i rapidi cambiamenti di ecologia sociale avvenuti nel sub distretto di Harjosari, dove vive una della principali comunità cattoliche della parrocchia Girisonta.

All’inizio degli anni ’80 la terra di Harjosari era famosa per la sua fertilità, tutti i residenti avevano e coltivavano un  proprio pezzo di terra. La vita non era ricca, ma era serena: ognuno coltivava il suo campo e dal lavoro tornava a casa in pochi minuti.

Ma ora la gran parte dei residenti ha perso la propria terra. Gli agricoltori che un tempo vendevano il riso a imprenditori, sono stati colpiti dalla crisi economica del 1998. Essi hanno venduto i campi di riso ad affaristi che sui terreni hanno costruito fabbriche. Ad Harjosari sorge ora una nuova zona industriale, dove molti lavorano.

Padre Bramasti ricorda che “ogni cosa è cambiata in  modo drastico. La gente è costretta a lavorare come operai sotto-pagati nelle fabbriche industriali della zona”. Eil titolo “Piccola speranza nel rimbombo” vuole descrivere la situazione attuale nella zona.

“La vita parte da zero” è la descrizione della situazione da parte di padre Bramasti, che ha cercato di esprimerlo sulla tela. Nei suoi dipinti la gente perde fiducia per i licenziamenti della crisi del 1998. La gente è costretta a cambiare lavoro, molte donne devono andare come domestiche a ora nella capital provinciale Semarang, a circa 30 chilometri.

“Sono preoccupato per Harjosari” ci dice il sacerdote, che però non perde la speranza, anche per il fecondo istituto per giovani seminaristi a Karangjati.

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