06/12/2007, 00.00
CINA
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A Pechino cacciate da casa 13mila persone al mese

Lo "sfratto” per migliorare la viabilità e facilitare il turismo. In pochi anni 1,25 milioni di persone hanno perso la casa, molte senza indennizzo, per costruire grattacieli, strade, strutture olimpiche. La Cina "vince" il premio annuale per la violazione dei diritti sull’abitazione.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Altre 15mila famiglie residenti a Pechino saranno cacciate dalle case per “preservare” vicini edifici antichi , ritenuti memorie nazionali o cittadine, in vista dell’afflusso di turisti per le Olimpiadi di Pechino. Kong Fanzhi, direttore dell’Amministrazione municipale per le eredità culturali, spiega che è “necessario” perché si tratta di vecchie costruzioni “non adatte agli standard della vita moderna” e che le demolizioni permetteranno anche di migliorare la rete viaria. Secondo il Centro per i diritti sull’abitazione e gli espropri, gli sfrattati sono 13mila al mese.

La spiegazione è stata accolta con scetticismo da chi ricorda come Pechino in questi anni ha requisito e demolito interi quartieri, anche di edifici tradizionali e siheyuan (tipiche abitazioni quadrate di due piani con giardino interno), con minimi o nessun indennizzo agli sfollati, a vantaggio di chi vi ha costruito grattacieli e per realizzare strutture e strade per i Giochi Olimpici. A maggio ha suscitato forti proteste il progetto di demolire interi quartieri di hutong, nella zona di Dongsibatiao nel distretto Dongcheng, per farci una zona residenziale e commerciale di stile europeo. E ciò malgrado esista un fiorente mercato per questi edifici tradizionali: nel 2006 un ricco imprenditore russo ha acquistato una vecchia residenza per 110 milioni di yuan.

Appena il 4 dicembre è stato demolito un palazzo per migliorare l’accesso al vicino stadio olimpico “Nido d’uccello”. Zhang Yaoyao, di fronte alle macerie del suo appartamento, ha dichiarato al South China Morning Post che non ha ricevuto “nessuna spiegazione né indennizzo, le Olimpiadi sono state usate come scusa”.

L’11° Piano quinquennale prevede lo spostamento forzato di circa 200mila abitanti di Pechino. Zhang ha ammesso che ci “potranno essere” ulteriori trasferimenti.

Ieri il Centro per i diritti sull’abitazione e gli espropri, ong che vigila sulle violazioni dei diritti sull’abitazione, ha attribuito alla Cina, al Myanmar e alla Slovacchia l’annuale Premio come Paesi che hanno compiuto i più gravi e sistematici abusi contro questi diritti. Il Governo di Pechino e il Comitato per la preparazione dei Giochi Olimpici di Pechino sono stati segnalati per “l’abissale disprezzo” mostrato per i diritti di circa 1,25 milioni di persone cacciate da casa per le opere per i Giochi Olimpici. Il Centro denuncia che ancora adesso sono “sfrattate” 13mila persone ogni mese.

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