A Penang l'Asia dei cattolici, pellegrini di speranza
Oltre 800 delegati da più di 30 Paesi al Congresso che riunisce le Chiese di tutto il continente a quasi vent'anni dal primo appuntamento di Chang Mai. Laici la grande maggioranza dei partecipanti che metteranno a confronto fino al 30 novembre le proprie esperienze. Il card. Francis: "Insieme per una comunione più profonda con Dio, il creato e l'umanità".
Penang (AsiaNews) – Filippini e indiani sono i due gruppi più numerosi. Ma tra Hong Kong, Macao e Taiwan ci sono anche i volti della “Grande Cina”. E non mancano i rappresentanti delle Chiese più piccole: i cattolici del Laos, del Brunei, dei Paesi dell’Asia Centrale. Sono oltre 800 quelli che più di 30 Paesi in queste ore stanno arrivando a Penang, in Malaysia, per il “Grande pellegrinaggio della speranza”, l’evento giubilare promosso dalla Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (FABC) che dal 27 novembre fino a domenica 30 vedrà riunite tutte le Chiese del continente.
Non solo vescovi e cardinali, ma tutti volti del popolo di Dio in Asia riuniti per un grande congresso che arriva a quasi vent’anni dall’unico precedente che si tenne nel 2006 a Chiang Mai, in Thailandia. E se allora il contesto era quello delle frontiere più periferiche del continente, oggi Penang e la Malaysia diventano il simbolo delle “strade nuove” che come i Magi di ritorno da Betlemme anche le Chiese dell’Asia sono chiamate a intraprendere, secondo l’immagine suggerita nel 2022 a Bangkok dall’Assemblea tenuta a 50 anni dalla fondazione della Fabc.
Non a caso lo stile del “Grande pellegrinaggio della speranza” sarà quello che i Sinodi di papa Francesco hanno proposto come metodo alla Chiesa intera. Ci saranno relazioni e testimonianze di cardinali, vescovi e altre figure significative delle Chiese dell’Asia (e anche della vicina Oceania), come pure l’intervento del card. filippino Luis Antonio Tagle, giunto appositamente da Roma per accompagnare tutte e quattro le giornate. Il vero cuore dell’incontro, però, saranno le “conversazioni nello spirito”, cioè le sessioni a piccoli gruppi che vedranno i delegati mettere in comune le proprie esperienze che in un continente vasto e dal volto variegato come l’Asia sono quanto mai diverse. Il tutto con un’attenzione particolare rivolta ai laici (oltre 500), che saranno la grande maggioranza dei presenti: ad esempio, si parlerà anche di come i cristiani nelle professioni che svolgono quotidianamente possono essere un segno di speranza per questo continente che forse più di altri oggi guarda al futuro ma resta comunque attraversato da tante ferite.
In questo anno giubilare un momento particolarmente significativo sarà il pellegrinaggio che porterà i partecipanti alla basilica di Sant’Anna, la chiesa fatta costruire nel 1846 a Bukit Mertajam da p. Adolphe Cuellan, delle Missione Etrangeres de Paris, e che la devozione dei cattolici locali ha fatto crescere fino ad essere riconosciuta ufficialmente dal Vaticano nel 2019 come una basilica minore. Qui nella serata di sabato 29 novembre avverrà l’incontro con i fedeli della diocesi di Penang, con una celebrazione e una serata speciale che sarà il principale evento pubblico dell’incontro.
Il “Grande pellegrinaggio della speranza” sarà un momento particolarmente significativo per la Chiesa cattolica della Malaysia, come ha ricordato in una lettera di benvenuto inviata a tutti i delegati il card. Sebastian Francis, vescovo di Penang, secondo porporato della storia di questo Paese: “Vogliamo vivere insieme un cammino in cerca di rinnovamento, seminando semi di speranza e in una comunione più profonda con Dio, il creato e l’umanità”.
Una comunione che passa anche per l’incontro tra i cristiani e le altre grandi religioni del continente. Proprio la Malaysia ne è un esempio significativo: dei suoi circa 35 milioni di abitanti, i musulmani sono circa i due terzi; i cristiani sono circa il 9%, accanto ad altre folte comunità buddhiste, indù e di altre fedi. “Le genti di tutta l’Asia appartengono a molte religioni organizzate e dalla lunga storia, che hanno sempre vissuto in armonia, lavorando insieme e aiutandosi a vicenda – ha ricordato in un videomessaggio pubblicato da Radio Veritas mons. George Palliparambil, vescovo di Miao in India e presidente della Commissione della Fabc che ha organizzato questo evento -. Ci riuniamo per questa grande celebrazione come popoli dell’Asia. E vuole essere una speranza per tutte le persone con cui viviamo”.
10/07/2023 11:20




