11/03/2021, 14.34
CINA
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Anp: la sfida di Xi Jinping all’Occidente

di Willy Lam

Il presidente cinese vuole l’autosufficienza economica e quella tecnologica. Allargare la cooperazione con i Paesi che si mostrano disponibili. Creare un esercito che sappia “vincere guerre”. La riforma elettorale a Hong Kong. La divinizzazione del leader supremo.

Hong Kong (AsiaNews) – Autosufficienza tecnologica; rafforzamento militare e diplomatico; e repressione del dissenso: sono le armi di Xi Jinping per combattere le minacce interne ed esterne alla Cina. Il presidente cinese vuole arrivare a una “crescita di alta qualità” in una situazione internazionale “incerta”. Egli intende mettere in campo tutti gli strumenti necessari per resistere a quelle che considera le interferenze degli Usa e degli altri Paesi occidentali. Preparato il campo per mantenere Xi al potere fino al 2032 e anche oltre. L’analisi del giornalista e politologo Willy Lam. Per gentile concessione della Jamestown Foundation (traduzione a cura di AsiaNews).

 

Introduzione

Promuovendo l'autosufficienza tecnologica e reprimendo le libertà concesse in precedenza a Hong Kong, il presidente Xi Jinping ha accresciuto la capacità della Cina di sfidare le minacce straniere. Le strategie interne e diplomatiche fino al 2035 sono state fatte approvate durante le sessioni annuali della legislatura cinese, l'Assemblea nazionale del popolo (Anp), e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Cpcpc), che si sono aperte a inizio mese.

La Cina è l'unico grande Paese al mondo ad aver registrato una crescita positiva nel 2020, funestato dalla pandemia da Covid-19. Approfittando di ciò, il Partito comunista cinese (Pcc) ha alimentato le fiamme del nazionalismo. Grazie a messaggi ottimistici su questioni economiche e di politica estera, esso ha anche rafforzato l’autorità di Xi, che è anche segretario generale del Partito e presidente della Commissione militare centrale (Cmc).

Il 5 marzo, nel suo rapporto annuale all’Anp sulle attività del governo, il premier Li Keqiang ha segnalato la sua fiducia sul futuro dell'economia cinese, fissando per il 2021 un parametro minimo del 6% di crescita del prodotto interno lordo. Li ha anche promesso di aggiungere 11 milioni di nuovi posti di lavoro nelle aree urbane, tagliando il tasso di disoccupazione cittadino al 5,5%. Nonostante che l'espansione economica in Cina si basi in questo momento sugli investimenti statali, Li ha indicato che il deficit di bilancio sarà ridotto dal 3,6% del Pil nel 2020 al 3,2% di quest'anno.

Il premier ha anche presentato il 14° piano quinquennale (2021-2025) e gli obiettivi a lungo termine fino al 2035. Entro i prossimi 15 anni, Pechino si aspetta di raddoppiare il suo Pil. Ciò richiede un tasso di crescita annuale tra il 4,7 e il 5%. L'economia, che si sta riprendendo dalla pandemia ad un ritmo piuttosto veloce, dovrebbe seguire un percorso di “sviluppo guidato dall'innovazione in modo da accelerare la realizzazione di un sistema produttivo moderno" (Gov.cn, 5 marzo). Li, che è il numero 2 nella gerarchia del Pcc, ha attribuito i risultati della Cina alla stretta osservanza del “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era" (China News Service, 5 marzo; Global Times, 5 marzo).

Cercare l'autosufficienza tecnologica

Una delle principali spinte del nuovo piano quinquennale è quella che il presidente Xi chiama "crescita di alta qualità", che dà la priorità all'autosufficienza tecnologica "in una situazione internazionale incerta". La leadership cinese sta ancora soffrendo per gli sforzi della vecchia e della nuova amministrazione Usa. Come Donald Trump, Joe Biden vuole ridurre la capacità delle aziende hi-tech cinesi di procurarsi componenti fondamentali come i microchip, prodotti in larga parte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. Biden ha lanciato una nuova iniziativa per stabilire una strategia comune di approvvigionamento con gli alleati: i principali Paesi dell’Unione europea, Giappone, Taiwan, India e Australia. L’intenzione è di contenere l'avanzata della tecnologia cinese (Asia Nikkei, 24 febbraio).

La spesa cinese per la ricerca scientifica e lo sviluppo è destinata a crescere del 7% all'anno. “La ricerca di base è la sorgente dell'innovazione scientifica e tecnologica”, ha detto Li nel suo intervento all’Anp. “Quindi assicureremo il funzionamento stabile dei meccanismi di finanziamento per la ricerca di base e aumenteremo la spesa in questo settore di una somma considerevole”. Il premier ha aggiunto che sarà migliorata “la capacità delle imprese di fare innovazione tecnologica”, liberata la “creatività dei talenti” e perfezionati i sistemi e i meccanismi “per fare innovazione scientifica e tecnologica”.

Miao Wei, membro anziano del Cpcpc ed ex ministro dell'Industria e della Tecnologia dell'informazione, ha delineato il contesto, notando che la Cina aveva bisogno di 30 anni per diventare un “forte Paese industrializzato”. Miao ha detto che anche se la sua base manifatturiera è enorme, la Cina è in ritardo rispetto alle nazioni avanzate in aree che includono “la capacità innovativa e gli standard innovativi, nonché la qualità del prodotto” (China News Service, 7 marzo).

Secondo una bozza del 14° piano quinquennale, sette aree tecnologiche, tra cui intelligenza artificiale (AI), calcolo quantistico, circuiti integrati, scienze del cervello, biotecnologie, assistenza sanitaria ed esplorazioni profonde della terra, del mare, dello spazio e polari, riceveranno finanziamenti prioritari per la ricerca e lo sviluppo. Li e altri alti dirigenti hanno ribadito che l'autosufficienza tecnologica è al centro della strategia della Cina per “sviluppare nuovi vantaggi” di fronte alla crescente ostilità e alle pressioni per separarsi dai principali Paesi occidentali (SCMP, 6 marzo; HK01.com, 5 marzo). Le scoperte in molte delle suddette aree, come intelligenza artificiale, circuiti integrati ed esplorazione spaziale, avranno anche conseguenze di vasta portata per la modernizzazione militare (Sohu.com, 31 dicembre 2019).

Politica estera e militare

Come negli anni precedenti, i temi principali dell'Anp sono stati gli sviluppi economici e sociali interni. Tuttavia, le preoccupazioni economiche e quelle estere e di difesa sono diventate sempre più intrecciate sotto Xi. Nel suo discorso, Li ha detto che la Cina è ansiosa di migliorare la cooperazione economica multilaterale, bilaterale e regionale con altre nazioni e che avrebbe continuato a sostenere il regime commerciale internazionale multilaterale. “La Cina è pronta a lavorare con altri Paesi per ottenere benefici reciproci sulla base di una maggiore apertura reciproca", ha detto il premier, senza fare alcun riferimento esplicito agli Stati Uniti.

Altri leader hanno sottolineato però che la Cina non ha paura di sfidare gli Stati Uniti o una coalizione guidata da Washington. In una conferenza stampa sponsorizzata dall’Anp, il ministro degli Esteri Wang Yi ha affermato che Pechino si atterrà al “pensiero di Xi Jinping sugli affari esteri” nel trattare con i Paesi rivali. Wang, che è anche consigliere di Stato, ha avvertito gli Usa di non intromettersi nelle politiche di Pechino su Hong Kong, Xinjiang e Taiwan. Egli ha criticato gli statunitensi per “interferire intenzionalmente negli affari interni di altri Paesi in nome della democrazia e dei diritti umani”. Le politiche americane, ha aggiunto Wang, creano “molti problemi nel mondo e, in alcuni casi, turbolenze e conflitti” (Xinhua, 7 marzo; Straits Times, 7 marzo).

Il premier Li ha preso una posizione aggressiva sulla necessità che l'Esercito popolare di liberazione (Pla) cerchi “nuovi, grandi risultati”. Il budget militare per quest'anno è stato fissato a 1.400 miliardi di yuan (206,1 miliardi di dollari), un aumento del 6,8% rispetto all’anno scorso. La cifra è di poco superiore all’aumento del 6,6% avuto nel 2020, ma è noto che il bilancio pubblicato non copre i costi per lo sviluppo di nuove armi (Deutsche Welle Chinese, 5 marzo). Li ha sottolineato che la costruzione dell'esercito deve seguire il "pensiero di Xi Jinping sul rafforzamento delle Forze armate”.

Sottolineando che l'esercito nel nuovo secolo deve rimanere sotto la responsabilità del presidente della Cmc, Li ha evidenziato l’imperativo di “costruire l'esercito attraverso la politica, e accrescere le forze attraverso la riforma, la tecnologia e i talenti".  Secondo Li, la Cina deve “rafforzare l’addestramento e la preparazione alla guerra, e coordinare la capacità strategica di [gestire] i rischi per la sicurezza [nazionale] in tutte le direzioni e in tutte le arene” (China News Service, 5 marzo). Li ha ripetuto i recenti punti di discussione fatti da Xi. Per esempio, il presidente della Cmc ha indicato in un discorso ai capi militari a gennaio che il Pla deve “aumentare la sua capacità di combattere e vincere guerre” (Xinhua, 4 gennaio).

Nuove dure politiche verso Hong Kong

Le sessioni dell’Anp e della Cpcpc hanno anche assunto un atteggiamento di sfida in mezzo alle crescenti critiche dei Paesi occidentali sulle violazioni dei diritti umani da parte di Pechino nello Xinjiang e a Hong Kong. Uno dei punti salienti dell'Anp è stata l'introduzione di un nuovo sistema elettorale per scegliere il capo dell'esecutivo  e i membri del Parlamento cittadino (Legco).

La logica dei cambiamenti deriva dalle precedenti istruzioni di Xi che solo i “patrioti” in buona fede possono guidare i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario di Hong Kong. Di conseguenza, nel progetto di revisione elettorale è scritto che “le lacune e le carenze esistenti” devono essere affrontate per evitare che “elementi anti-Cina e destabilizzanti”, spesso in collusione con l'Occidente, ottengano posti negli organi di potere della città (Global Times, 5 marzo; Hong Kong Free Press, 5 marzo).

Ad esempio, prendiamo il Collegio elettorale che seleziona il capo dell’esecutivo di Hong Kong (che è poi nominato dal governo centrale). Il Collegio di 1.200 membri include una piccola percentuale di consiglieri distrettuali, la maggior parte dei quali eletti a suffragio universale diretto. Nel 2019 i politici pro-democratici hanno dominato in modo schiacciante l'ultima tornata di elezioni per i consiglieri distrettuali. I 117 posti nel Collegio elettorale riservati in precedenza ai consiglieri distrettuali saranno ora eliminati e dati ai membri del Cpcpc scelti da Pechino.

Il collegio elettorale sarà anche ampliato a 1.500 elementi, con l'obiettivo di dare a più “patrioti” – compresi gli abitanti della Cina continentale emigrati a Hong Kong dopo il 1997 – la possibilità di selezionare il capo dell’esecutivo. Come ha notato il vicepresidente dell’Anp Wang Chen, il sistema elettorale di Hong Kong deve “riflettere i principi e i criteri politici del popolo che amministra Hong Kong, con i patrioti come corpo principale" (Xinhua, 5 marzo; NPC.gov.cn, 5 marzo).

I membri del Legco saranno ampliati da 70 a 90. Tuttavia, la proporzione di legislatori che saranno scelti da “circoscrizioni geografiche” con un voto per persona, sarà ridotta. Un maggior numero di seggi sarà dato ai membri dell’Anp e della Cpcpc con sede a Hong Kong e ai rappresentanti delle imprese e delle associazioni professionali favoriti dal Pcc. Almeno un terzo dei seggi del Legco sarà nominato dal Collegio elettorale.

Altrettanto importante è che quest’organo funzionerà anche come organizzazione di controllo per garantire che politici e attivisti che vogliono candidarsi al Legco siano cittadini "patriottici", fedeli al governo centrale e a quello cittadino (Ming Pao, 6 marzo; SCMP, 6 marzo).

Le reazioni dei Paesi occidentali all'apparente tentativo di Pechino di minare la formula “un Paese, due sistemi” per gestire Hong Kong sono state rapide e di condanna. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price ha detto che la mossa era “un attacco diretto all'autonomia di Hong Kong, alle sue libertà e ai processi democratici”.

Price ha aggiunto che Washington sta lavorando con gli alleati “per incitare l’azione collettiva” contro le presunte violazioni cinesi dei diritti umani nello Xinjiang e la “repressione” a Hong Kong. Dichiarazioni simili sono state fatte dalle autorità del Regno Unito e della Ue (Takungpao.com, 7 marzo; Rthk.hk, 6 marzo). Chris Patten, l'ultimo governatore britannico di Hong Kong, ha detto che il Pcc ha “fatto il più grande passo finora per cancellare le libertà di Hong Kong e le aspirazioni di una maggiore democrazia sotto lo Stato di diritto” (Radio France International, 6 marzo).

Conclusione: Lo status di Xi è stato rafforzato

In un recente discorso al Politburo sulle prossime celebrazioni del centenario del Partito a giugno, Xi ha detto: “Mentre dobbiamo essere pieni di fiducia, dobbiamo allo stesso tempo essere consapevoli dei pericoli per la stabilità" (Ming Pao, 8 gennaio). In un intervento in gennaio alla Scuola centrale del Pcc, Xi ha notato che mentre la Cina e il mondo stavano affrontando tempi turbolenti, “il tempo e lo slancio sono dalla nostra parte”. Egli ha aggiunto che “le opportunità e le sfide sono senza precedenti, ma nel complesso le opportunità sono più grandi delle sfide” (Xinhua, 11 gennaio). La relazione di Li all’Anp ha rispecchiato in pieno le priorità di Xi, soprattutto il suo appello a tutti i cinesi a lavorare con dedizione e patriottismo per sviare le sfide dell'Occidente.

Le sessioni annuali dell’Anp e del Cpcpc sono dominate di solito dal premier e dai presidenti delle due assemblee: Li Keqiang, Li Zhanshu e Wang Yang. È evidente però che il leader supremo Xi ha tracciato le nuove direzioni del Paese fino al 2035. Nei rapporti presentati alle due sessioni, così come nelle discussioni pubblicizzate tra i delegati dell’Anp e della Cpcpc, le istruzioni di Xi su varie questioni vitali sono presentate come una guida preziosa per il Partito, il governo e i militari.

I media sono andati in fibrillazione elogiando il "Pensiero di Xi Jinping”. Al segretario generale del Pcc viene attribuito il merito di aver elaborato idee su economia, affari esteri, rafforzamento dell'esercito e su altri argomenti come la costruzione del Partito, quella sociale e quella ecologica (Ming Pao, 18 novembre 2020). Data l’ipotesi sempre più evidente che il 68enne Xi voglia servire oltre il consueto mandato di 10 anni, l’Anp e il Cpcpc di quest’anno hanno gettato una solida base per permettere al presidente cinese di mantenere il potere fino al 22° Congresso del Partito nel 2032 e anche oltre.

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