17/09/2010, 00.00
CINA
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Arrestato un editore: ha stampato un libro sulla corruzione del Partito

Il libro denuncia un fatto di corruzione degli anni ’50, quando le autorità dello Shaanxi cacciarono centinaia di migliaia di contadini per costruire una diga, pare intascandosi gli indennizzi. Arrestato prima l’autore e ora anche l’editore del libro. Esperti: togliere il potere di arresto ai politici locali.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia di Weinam (Shaanxi) arresta l’editore Zhao Shun, che con la sua tipografia a Jiuzhou (Langfang) ha stampato un libro che denuncia la diffusa corruzione delle autorità locali durante la costruzione della Diga Sanmen Gorge sul Fiume Giallo, negli anni ’50. Lo ha denunciato ieri Zhou Ze, avvocato di Xie Chaoping, autore del libro .

Xie (nella foto), a sua volta, è stato portato via dalla sua casa di Pechino il 19 agosto, da poliziotti dello Shaanxi. E’ ancora in prigione, anche se non si conosce bene l’accusa, forse di commercio irregolare.

Il libro “La grande migrazione” ricostruisce la vicenda tramite documenti e le testimonianze dei residenti della zona, cacciati dai loro villaggi per costruire la diga, senza ricevere indennizzi. I contadini della zona dicono che le autorità di Weinan (Shaanxi) li hanno cacciati dalle loro terre, a centinaia di migliaia, e si sono pure intascate gli indennizzi stanziati dal governo centrale. Senza terra, senza denaro, intere famiglia si sono dovute trasferire anche 8 volte, alla ricerca di un nuovo posto dove stare, e parecchi sono morti di fame durane la carestia degli anni ’60.

Secondo Zhou, le autorità contestano a Zhao di avere continuato a stampare il libro nonostante fosse stato dichiarato “pubblicazione illegale”. Pare che la polizia dello Shaanxi stia svolgendo indagini persino su parecchi operai della stamperia.

L’arresto dell’editore ha suscitato ampie critiche e molti evidenziano che si vuole perseguire la gente anche per le sole opinioni. Su internet sono numerosi i commenti negativi ma soprattutto sarcastici, come la domanda se ora la polizia arresterà anche i correttori di bozze e i compositori del libro.

Zhang Qianfan, professore di diritto presso l’Università Pechino, definisce “terribile” la decisione di arrestare l’editore e suggerisce di togliere questo potere a polizia e autorità locali e di sottoporre simili casi agli uffici del Procuratore. “Sembra – commenta, dando voce alla convinzione generale – che i funzionari tentino di nascondere la verità sulle accuse di corruzione” del libro.

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