01/02/2018, 11.52
INDIA
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Card. Gracias: Il ruolo dell’educazione per promuovere l’armonia interreligiosa

A Mumbai un simposio per il dialogo interreligioso. Scuole cattoliche attaccate in India, ma all’interno “insegnanti e studenti di tutte le religioni sono incoraggiati a ricercare insieme la pace, mettendo alla prova la nostra disponibilità al perdono e alla riconciliazione”. Una rivoluzione culturale e un’etica di giustizia; la riconciliazione “indispensabile per promuovere la pace”.

Mumbai (AsiaNews) – L’educazione svolge un ruolo fondamentale “per promuovere l’armonia interreligiosa”. Lo afferma il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc). Intervenendo il 30 gennaio ad un simposio sul dialogo interreligioso e interculturale al St. Andrews College di Mumbai, egli ha ricordato che “l’India è una terra dove, nonostante le diversità, c’è unità”. Il Paese è denso di contrasti, sociologici ed economici. Tuttavia, sottolinea, “è l’educazione che deve battersi per svelare l’intolleranza e i pregiudizi culturali e religiosi”.

Di recente le scuole cattoliche in India sono state vittime di numerosi episodi di intimidazione e aggressione da parte dei radicali indù. Ma, ribadisce il cardinale, “nelle nostre istituzioni, insegnanti e studenti di ogni religione sono incoraggiati a ricercare insieme la pace, mettendo alla prova la nostra disponibilità al perdono e alla riconciliazione, e facendo gesti in tal senso. Senza la pace tra le religioni, la pace nel mondo è impossibile”.

Secondo il porporato, gli istituti cattolici spronano alla convivenza tra le religioni: “Nonostante le diversità, siamo tutti fratelli e sorelle che devono battersi per vivere insieme a prescindere da casta, credo, cultura, lingua e religione. L’educazione gioca un ruolo fondamentale nel creare gli atteggiamenti e il comportamento delle persone, in modo che esse possano realizzare l’importanza dell’armonia tra le religioni. L’educazione deve fare in modo che le persone comprendano l’importanza del rispetto della dignità di ognuno. Deve aiutarle a realizzare che l’unità nazionale e l’integrità di una nazione devono essere poste al di sopra di qualsiasi forza divisiva e interesse settario”.

“Esistono – ammette – molte sfide all’integrazione nazionale. Tra queste, brutalità, violenza, sistema delle caste, settarismo, regionalismo, fanatismo, intolleranza religiosa, disparità economica e sociale, interessi particolari di qualcuno”. Per questo “l’educazione alla pace include anche insegnare ai giovani a rapportarsi in maniera rispettosa con persone di convinzioni, cultura e civiltà diverse. Significa insegnare a dialogare con persone con cui si hanno interessi conflittuali”.

Secondo il card. Gracias, non esiste un rapporto conflittuale tra valori spirituali e scienza: “Modernizzazione non vuol dire rifiuto di riconoscere l’importanza dei valori morali e spirituali e dell’autodisciplina, ma piuttosto la necessità di inculcare questi valori. Si deve bilanciare, da una parte, la conoscenza e le capacità frutto di scienza e tecnologia, dall’altra, i valori e le opinioni connesse all’etica e alla religione”. La Politica nazionale sull’educazione del 1986 parla di “una società pluralistica, [in cui] l’educazione deve promuovere i valori universali ed eterni orientati all’unità e all’integrazione della popolazione. Tali valori educativi devono eliminare l’oscurantismo, il fanatismo religioso, la violenza, la superstizione e il fatalismo”.

La Chiesa cattolica “ha sempre mostrato impegno nel costruire una nuova società basata su giustizia, pace, amore e armonia”. Essa invoca “la formazione di comunità solidali, giuste e uguali, al servizio di tutte le persone, in particolare i poveri e gli emarginati”. Citando l’arcivescovo anglicano Desmond Tutu, “non vinceremo mai la guerra contro il terrore fin quando rimarranno povertà e ingiustizia”. Per questo, afferma, “la nostra società ha bisogno di una rivoluzione culturale con rinnovata etica di giustizia, responsabilità e comunità […] Ogni istituto educativo ha il compito di educare e formare la coscienza sociale dei nostri studenti al principio di rispetto per la dignità umana di ogni persona”. “La riconciliazione è indispensabile per la promozione della pace nelle società” e la Chiesa cattolica “celebra riconciliazione e perdono”.

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