24/03/2006, 00.00
Corea del sud – vaticano
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Card. Kim: "La scelta di Cheong, gioia per i cattolici ed onore per la nazione".

Il cardinale Kim Su-hwan, arcivescovo emerito di Seoul, commenta la creazione cardinalizia del suo successore e dice: "Ho l'impressione che il Pontefice potrebbe considerare di nuovo la possibilità di nominare un cardinale coreano".

Roma (AsiaNews) – Il Papa "ha dato una gioia immensa ai cattolici coreani ed ha onorato tutta la nazione. La sua scelta dimostra quanto egli abbia in considerazione il nostro Paese".

Il cardinale emerito di Seoul, mons. Stephen Kim Su-hwan, commenta così la "decisione storica" presa da Benedetto XVI quando ha creato cardinale Nicholas Choeng Jin-suk, suo successore alla guida dell'arcidiocesi di Seoul. "Ho l'impressione – dice il porporato, a Roma per partecipare al Concistoro – che il Pontefice potrebbe considerare di nuovo la possibilità di nominare un cardinale coreano".

"Ero molto dispiaciuto – racconta – quando, nel 2001 e nel 2003, non sono stati creati cardinali coreani. In Italia, non importa molto se un vescovo non viene creato cardinale, perché ve ne sono molti nell'attualità e nella storia di quel Paese. In Corea, un cardinale è una grande gioia per i 4,5 milioni di cattolici, ma è un onore per tutta la nazione".

"Ancora più grande" la gioia se si considera che "è il primo Concistoro di Benedetto XVI: egli avrebbe potuto scegliere molti presuli, anche dell'ex Unione Sovietica, ed il fatto che abbia inserito nei 15 un coreano dimostra la grande considerazione che egli nutre per noi".

"Il mio successore – aggiunge – ha una visione molto chiara del lavoro missionario in Asia, Corea del Nord inclusa, oltre ad essere un guerriero nella lotta per il rispetto della vita umana. Ho poco da potergli insegnare".

"Ho espresso al Pontefice in un incontro personale tutta la mia gioia per la nomina del card. Cheong – conclude – ed ho voluto spiegargli come questa scelta sia importante per tutta la Corea, anche per i non-cattolici".

Lo stesso sentimento anima la comunità coreana di tutto il mondo. "Non sono cattolico - dice ad AsiaNews un giornalista coreano - ma sono a Roma per poter seguire da vicino questo grande avvenimento: siamo orgogliosi del fatto che la Corea abbia un nuovo cardinale, e che questo sia mons. Cheong, conosciuto da tutti per il suo impegno sociale".

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