21/04/2009, 00.00
SRI LANKA
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Cattolici e anglicani ricordano p. Killi, martire della guerra

di Melani Manel Perera
Per amici e confratelli p. Kill, clrettiano,i è un esempio per la riconciliazione tra singalesi e tamil. P. Iddamalgoda: “Egli ha creduto sino in fondo che la soluzione concreta può essere trovata solo in un continuo dialogo tra le due comunità”.
Colombo (AsiaNews) - Ha speso la vita per aiutare le vittime della guerra nel nord dello Sri Lanka ed è rimasto ucciso da un’esplosione di cui esercito e Tigri tamil si rimpallano la responsabilità. P. Mariampillai Xavier Karunaratnam, per tutti padre Killi,  aveva celebrato la messa alla chiesa Maangku’lam e stava tornando alla sua parrocchia di Vannivi’laangku’lam, quando alle 12,30 circa la sua macchina è saltata in aria sulla strada Mallaavi-Vavunikkulam a Vanni.
 
A un anno esatto dalla sua scomparsa, il 20 aprile 2008, amici, sacerdoti cattolici e anglicani, fedeli laici, attivisti della società civile e membri del Christian Solidarity Movement (Csm) lo hanno ricordato con una celebrazione nella capitale.
 
Il sacerdote anglicano rev. Sathivel, ha aperto la commemorazione affermando che con l’omicidio di p. Killi “gli assassini hanno voluto uccidere la verità, l’amore e la comprensione”. Mentre il Paese è con il fiato sospeso per lo notizie sulla guerra che giungono dal nord dell’isola, il rev. Sathivel ha ricordato ad AsiaNews: “Oggi viviamo tutti nella paura come i discepoli vissero dopo la crocifissione di Gesù. Ma lo Spirito Santo li visitò e scese su di loro, la loro paura scomparve e iniziarono la missione di Gesù”.
 
Alla celebrazione nei locali del Centre for Society (CSR) Maradana di Colombo erano presenti sia tamil che singalesi a testimonianza dell’opera di riconciliazione tra i due popoli compiuta da p. Killi. Scerdote clarettiano di origine tamil, e direttore della ong North East Secretariat on Human Rights (NESoHR), p. Killi ha speso la sua missione per aiutare le popolazioni povere e bisognose del Vanni, martoriate da 25 anni di guerra, e per far conoscere la loro situazione agli abitanti del sud dello Sri Lanka.
 
Per p. Sarath Iddamalgoda, cordinatore del Csm, l’esempio di p. Killi indica l’unica strada possibile per la reale soluzione del conflitto. “Egli ha creduto sino in fondo che la soluzione concreta può essere trovata solo in un continuo dialogo tra le due comunità - ha detto p. Iddamalgoda - ed è stato lui stesso a farsi ponte tra di esse. Questa sua incrollabile certezza è importante per noi oggi”.
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