19/07/2011, 00.00
INDONESIA
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Chi è settario va espulso dalla Commissione nazionale per i Diritti Umani

di Mathias Hariyadi
Lo chiedono decine di gruppi per la tutela dei diritti e per il dialogo interconfessionale contro Saharudin Daming, dopo un suo criticato intervento contro gli Ahmadi. Attivisti presentano una petizione perché i fatti siano accertati e i responsabili puniti.
Jakarta (AsiaNews) – Gruppi per i diritti umani chiedono immediate sanzioni e persino l’espulsione contro Saharudin Daming dalla prestigiosa Commissione Nazionale dell’Indonesia per i Diritti Umani (Komnas Ham), per le sue posizioni molto settarie, spesso persino in contraddizione con la tutela dei diritti umani attuata dalla Commissione. Oggi è stata presentata una petizione di protesta al Parlamento.

Tra i motivi della richiesta c’è la sua recente presa di posizione sul gruppo Ahmadi, che molti islamici considerano blasfemo e che è spesso perseguitato.

Daming, parlando a un incontro informale di responsabili religiosi a Bangka Belitung, il 16 giugno scorso, ha affermato che “gli Ahmadi sottolineano con forza l’importanza della libertà religiosa, ma loro hanno avvelenato l’islam, nascondendosi dietro la libertà religiosa. Questa azione è una violazione dei diritti umani”. Il discorso è stato trasmesso dalla Radio Sungai Liat.

Esperti osservano che già altre volte Daming ha rilasciato dichiarazioni discutibili, nonostante la sua posizione come membro del Komnas Ham.

Nella petizione presentata oggi da 55 gruppi per i diritti umani, e di dialogo interreligioso si legge che “queste dichiarazioni del signor Daming non sono in linea con la posizione del consiglio né con quella sua personale di membro della Commissione dei diritti umani, che deve promuovere il valore di tali diritti”. Come pure è “una violazione delle regole etiche di condotta della Commissione”. La petizione sollecita lo svolgimento di un incontro per parlare di etica e chiedere a Daming di spiegare il suo intervento, e di irrogargli una pesante sanzione se risultasse avere agito in modo non corretto.

La petizione, firmata anche da 70 note personalità, tra cui il parlamentare Nursyahbani Katjasungkana, l’attivista per i diritti Djohan Effendy, l’attivista interconfessionale Aan Ashari e i sacerdoti padre John Hariyanto e fratello Benny Susetyo, è stata pure inviata al presidente del Paese Susilo Bambang Yudhoyono.
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