04/10/2025, 12.10
SRI LANKA
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Colombo chiude per un giorno i negozi di alcolici. Ma servono programmi

di Melani Manel Perera

Di fronte 22mila morti all'anno legate al consumo di alcol il governo dello Sri Lanka ha compiuto un gesto dimostrativo in occasione della Giornata mondiale della temperanza. Imprenditori ex alcolisti ad AsiaNews: "Piaga che rende indifesi i più poveri. I politici scelgano se vogliono le entrate legate alle accise o queste vittime".

Colombo (AsiaNews) - Anche lo Sri Lanka ha celebrato ieri, 3 ottobre, la Giornata mondiale della temperanza, voluta dall’Organizzazione mondiale della sanità già dal 1988 per focalizzare l’attenzione sugli effetti dell’alcol sulla salute e sulla società. Ogni anno nel Paese si registrano infatti ancora circa 22mila morti legate al consumo di alcol. E questa ricorrenza è sempre l’occasione una serie di programmi a livello nazionale per educare le comunità sui rischi associati a questa piaga sociale. Secondo il dottor Ananda Ratnayake, presidente dell’Autorità Nazionale su Tabacco e Alcol, il 21% degli abitanti dello Sri Lanka consuma alcol, una percentuale che continua a rappresentare un’importante preoccupazione per la sanità pubblica.

Per questo motivo il dipartimento delle Accise dello Sri Lanka ha stabilito in occasione della Giornata mondiale della temperanza la chiusura di tutti i negozi di vino e alcolici dalla sera del 2 ottobre fino alla mattina del 4 ottobre. In molti ritengono però che limitare il consumo di alcol richieda ban più di una semplice giornata di sensibilizzazione all’anno.
“Sotto una buona supervisione governativa, dovrebbe esserci un programma statale concreto per allontanare gli amanti dei liquori dai negozi di alcolici”, affermano alcuni cittadini. Persone come Methsiri Cooray, Kanchan Silva e Roxy Rowel, ex imprenditori dipendenti dall’alcol, hanno dichiarato ad AsiaNews che “non si possono ottenere insieme i due risultati della temperanza nei consumi e l’aumento delle entrate fiscali dalla vendita di alcolici“.

“Il governo dovrebbe prendere l’iniziativa di chiudere tutti i negozi di alcolici per salvare la vita dei poveri – aggiungono -. Perché le persone ricche sanno come bere senza danneggiare la propria vita. Ma le persone della classe media no, e non sono nemmeno abbastanza ricche da permettersi alcolici più costosi. Serve un nuovo percorso - concludono Methsiri Coray e Roxy Royal – per far sì che né i ricchi né i poveri inseguiranno più l’alcol, e le loro vite siano al sicuro”

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