06/06/2006, 00.00
palestina
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C'è anche l'inquinamento tra le tante preoccupazioni dei palestinesi

Un sondaggio mostra come la stragrande maggioranza (78,1%) è preoccupata per la situazione ambientale. Sotto accusa soprattutto la cattiva gestione del territorio. E il 63,2% è pronto a fare volontariato in impegni ecologici.

Gerusalemme (AsiaNews) - C'è anche l'inquinamento tra i tanti problemi che angustiano i palestinesi: la stragrande maggioranza (78,1%) di loro, infatti, è preoccupata per la situazione dell'ambiente, anche se solo il 37,6% la giudica "peggiore" rispetto a 10 anni fa ed il 32,9% addirittura migliorata. Sono questi alcuni dei risultati, inviati ad AsiaNews, di un'indagine sulle condizioni economiche e politiche dei palestinesi, condotta dal Palestinian Center for Public Opinion (PCPO), un centro indipendente che dal 1994 studia l'opinione pubblica palestinese, diretto da Nabil Kukali, cristiano, che è anche professore alla Hebron University, in Cisgiordania.

Condotta su 1276 adulti, sia della Cisgiordania che di Gaza, per lo più (49,6%) residenti in città, l'indagine mostra che il 32.1% dei palestinesi è "molto preoccupato" per la situazione ambientale, il 46.1% è "preoccupato", il 16.3% "non molto" preoccupato e solo il 3,6% non è "per nulla" preoccupato.

Ad essere ritenuta responsabile della situazione dell'ambiente è prima di tutto la "cattiva gestione" del territorio, della quale è colpevole soprattutto (73,7%) la "scarsa fermezza" degli organismi demandati alla sua protezione, e anche (72,5%) la scarsità dei finanziamenti governativi. Ma alla richiesta di giudicare il comportamento delle istituzioni demandate alla tutela del territorio, l'8,9% risponde "molto buono" e il 37,1% "buono", a fronte di un 31,8% di "mediocre", un 11,1% di "cattivo" e un 10,0% di "molto cattivo".

Tra le condizioni ambientali, l'inquinamento dell'aria appare agli intervistati l'aspetto più serio (74,9%) della situazione, anche se si guarda con timore all'accumulo dei rifiuti (61,0%), ai rischi causati da insetticidi e fertilizzanti (57,6%), all'inquinamento industriale (52,8%), al rumore (50,8%). Molti (56,6%), poi, puntano il dito contro la scarso impegno per far conoscere i problemi ambientali ed indicano nella televisione il mezzo migliore (82,3%) per informare sul problema, seguita da radio (71,8%) e quotidiani (55,2%).

Una larghissima maggioranza (76,6%) si dice comunque pronta a partecipare a campagne per accrescere la preso di coscienza dei temi ambientali; il 73,0% dice di voler rispettare le leggi e i regolamenti sull'ambiente, il 63,2% è pronto a fare volontariato, il 54,7% a contribuire ad un fondo per la protezione dell'ambiente, persino accettando (50,1%) una tassa aggiuntiva, anche se quest'ultima voce è quella che registra il dissenso più alto (49,9%).

La ricerca, commenta Kukali, mostra che l'ambiente "è uno dei temi fondamentali e sostanziali per i palestinesi a causa delle cattive condizioni ambientali del Paese, in ulteriore peggioramento", a causa, soprattutto, della situazione politica, "l'assedio imposto ai Territori e la costruzione del muro di divisione che lungo il suo percorso ha prodotto l'esproprio dei terreni più fertili, specialmente di quelli coltivati ad uliveti e frutteti".

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