27/05/2025, 13.12
MALAYSIA-ASEAN
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Da Kuala Lumpur l'agenda per i prossimi 20 anni del Sud-est asiatico

di Joseph Masilamany

La dichiarazione adottata dal vertice dell'Asean su proposta del presidente di turno Anwar Ibrahim delinea una serie di obiettivi per il 2045, puntando a rafforzare il ruolo dell'organismo regionale. Nuovo appello al Myanmar per estendere un cessate il fuoco che apra a un dialogo vero tra le parti. Chiesto un incontro a Trump sui dazi. Ma avanza anche la cooperazione trilaterale con Pechino e i Paesi del Golfo.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Il primo ministro della Malaysia Anwar Ibrahim ha celebrato la dichiarazione di Kuala Lumpur “Asean 2045: il nostro futuro condiviso” come un punto di svolta nel cammino del Sud-est asiatico, esortando gli Stati membri a costruire un futuro fondato sulla sostenibilità, l’inclusività e un progresso centrato sulle persone.

Durante il discorso ai leader regionali alla cerimonia di firma durante il 46° vertice tenutosi al Kuala Lumpur Convention Centre, Anwar ha sottolineato l’importanza di allineare la visione dell’Asean con le realtà vissute dai suoi quasi 700 milioni di cittadini. “Significa colmare le lacune nello sviluppo, innalzare gli standard di vita e investire nello spirito umano e nel potenziale di tutti i nostri cittadini,” ha affermato.

In qualità di presidente di turno per il 2025, Anwar ha firmato la dichiarazione insieme ai capi di governo di tutti i 10 Stati membri dell’Asean. Il Myanmar era rappresentato da Aung Kyaw Moe, segretario permanente del ministero degli Esteri, mentre il primo ministro di Timor Est Xanana Gusmão era presente come osservatore, segnando il rafforzamento dell’impegno del P che ha ottenuto lo status di osservatore nel 2022.

La Dichiarazione di Kuala Lumpur lancia formalmente una roadmap di sviluppo a lungo termine del blocco. Raccoglie l’eredità dell’iniziativa “Asean 2025: forgiare insieme il futuro” e ne amplia le basi con ambizioni più audaci per i decenni a venire. I suoi principali obiettivi includono maggiori opportunità di impiego e mobilità lavorativa, un ecosistema digitale e di innovazione fiorente, l’espansione delle economie verde e blu e infrastrutture digitali sicure e affidabili oltre i confini. Il piano contiene inoltre impegni per una migliore connettività intra-regionale, la semplificazione delle attività commerciali transfrontaliere, un maggiore uso delle valute locali e sistemi sanitari rafforzati.

Oltre agli obiettivi interni, la dichiarazione adottata a Kuala Lumpur mira a posizionare l’Asean come una voce credibile e unificata su questioni globali urgenti come il cambiamento climatico, la governance economica e le minacce alla sicurezza non tradizionali. Prevede un ruolo più forte per la Segreteria dell’organismo nel coordinare l’implementazione delle iniziative. Al segretario geenrale dell’Asean viene chiesto di presentare rapporti annuali, garantendo trasparenza e responsabilità nel percorso verso il 2045.

Quanto alla questione del conflitto in Myanmar, da Kuala Lumpur i leader dei Paesi del Sud-est asiatico hanno esortato tutte le parti a estendere la tregua temporanea (in realtà ampiamente violata) e a costruire fiducia per convocare un dialogo inclusivo. “Abbiamo incoraggiato tutti gli attori rilevanti in Myanmar a costruire fiducia per convocare un dialogo nazionale inclusivo, continuando a coinvolgere le parti interessate in modo sostenibile, con l’obiettivo di raggiungere una risoluzione pacifica duratura della crisi,” si legge in un comunicato diffuso dall’Asean.

Quanto all’altro tema caldissimo dei dazi annunciati e poi congelati dagli Stati Uniti che colpirebbero in maniera particolarmente dura i Paesi del Sud-est asiatico, il presidente di turno Anwar Ibrahim ha annunciato di aver scritto al presidente Donald Trump per richiedere un incontro tra gli Usa e l’Asean per affrontare il problema. “È un tema che tocca non solo le nostre aspirazioni, ma anche le nostre responsabilità”, ha commentato, aggiungendo che il futuro dell’Asean dipende da “una crescita equa, sostenibile e da una resilienza duratura”.

Contestualmente, però, Kuala Lumpur guarda anche altrove: in questi stessi giorni nella capitale malese si sta svolgendo anche un vertice trilaterale che, insieme all’Asean, coinvolge il Consiglio dei Paesi del Golfo (Gcc) e la Cina. I 10 Paesi del Sud-est asiatico - che insieme hanno un Pil che supera i 3.800 miliardi di dollari - hanno infatti la Cina come maggiore partner commerciale. E guardando ai Paesi del Golfo come a un volano importante per la loro crescita. Di qui le discussioni trilaterali in corso, che mirano a promuovere nuove strategie per investimenti sostenibili, collaborazione nelle infrastrutture e integrazione dell’economia digitale.

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