Dhaka prende in custodia quattro sospetti terroristi, timori tra i migranti a Kuala Lumpur
Quattro uomini accusati di far parte di una rete terroristica in Malaysia sono stati rimpatriati e si trovano agli arresti a Dhaka, mentre procedono le indagini sulla vicenda. I reclutatori si erano infiltrati tra i migranti provenienti dal Bangladesh, che sono circa un milione nel Paese del sud-est asiatico. La vicenda rischia di comprometterne le opportunità di lavoro.
Dhaka (AsiaNews) – Quattro cittadini del Bangladesh espulsi dalla Malaysia dopo essere stati accusati di far parte di una rete terroristica ieri sono comparsi davanti al tribunale metropolitano di Dhaka, dove il giudice Minhazur Rahman ha disposto per ciascuno di loro una custodia cautelare di quattro giorni per consentire ulteriori interrogatori da parte dell’Unità antiterrorismo.
I quattro – Nazrul Islam Sohag, Mohammad Redwanul Islam, Zahed Ahmed e Mahfuz – erano stati reclutati da un gruppo che si era infiltrato nelle reti di migranti. Nei giorni scorsi le autorità della Malaysia avevano preso in custodia 36 uomini del Bangladesh tra i 25 e i 35 anni. L’episodio ha generato preoccupazione anche tra i lavoratori migranti, che ora temono di subire restrizioni all’ingresso in Malaysia.
"Io non ho commesso alcun crimine. Ero con due sospetti, ma mentre loro sono stati incarcerati in Malaysia, io sono stato semplicemente rimpatriato", ha dichiarato in aula uno degli imputati, Zahed Ahmed. Anche l’avvocato difensore Emdadul Haque ha respinto ogni accusa: "Questi uomini sono lavoratori migranti, non militanti. Sono combattenti del rimpatrio delle rimesse e innocenti. Sono stati ingiustamente molestati".
Secondo invece il rappresentante dell’accusa, l’ispettore SM Bakhtiar Khaled, “le loro azioni hanno danneggiato l’immagine del Paese. Il sospetto di militanza all’estero getta un’ombra su tutti i bangladeshi che lavorano fuori e potrebbe compromettere opportunità future di impiego”.
Attualmente, oltre un milione di cittadini bangladeshi lavora in Malaysia. Il Paese rappresenta una delle principali destinazioni per la manodopera migrante, fonte fondamentale di rimesse per l’economia nazionale. Proprio per questo, secondo diversi analisti, ogni episodio legato all’estremismo islamico genera preoccupazione sia a livello interno che internazionale.
Shariful Hasan, esperto di migrazione, ha invitato a fare piena luce sulla vicenda: “È necessario capire cosa sia accaduto in Malaysia: chi li ha coinvolti, chi li ha finanziati, chi li ha provocati. Bisogna indagare seriamente”. Anche Asif Munir, altro analista del settore, ha sottolineato l'importanza di una cooperazione tra i servizi d’intelligence locali e quelli internazionali: “Le informazioni che hanno portato all’arresto in Malaysia devono essere confrontate con quanto è noto alle nostre agenzie. È essenziale verificare anche eventuali precedenti in Bangladesh”.
Nel frattempo, il ministero degli Esteri di Dhaka ha confermato che l’ambasciata del Bangladesh a Kuala Lumpur è in contatto con le autorità malesi. In una dichiarazione diffusa lo scorso 5 luglio, ha comunicato che sono già state presentate accuse formali contro cinque dei 36 cittadini arrestati recentemente in Malaysia per presunti legami con movimenti estremisti. Le indagini sugli altri sono ancora in corso.
Il governo del Bangladesh, si legge nella nota, “sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione e garantirà il necessario supporto consolare agli espatriati coinvolti”.
17/01/2017 12:54