07/07/2007, 00.00
CINA
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Disastri pubblici, ingiustizie, schiavitù: la mancanza di sicurezza infiamma la piazza

Nella Cina del boom economico milioni di persone, escluse dai benefici e stanche di soprusi, scendono in piazza per ogni nuova ingiustizia. La polizia risponde con la violenza. Ora il governo corre ai ripari. A Chongqing tre scontri tra folla e polizia in un mese. Nel Liaoning censurato un disastro.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Nella Cina del boom economico, la mancanza di democrazia e di giustizia sociale ha creato un diffuso malessere nella popolazione. La protesta di piazza esplode per ogni nuova ingiustizia e sopruso e il governo cerca di correre ai ripari, mentre le autorità locali censurano le notizie di disastri per evitare proteste. La “polveriera” Chongqing e l’esplosione nel locale di karaoke.

Per 20 anni i funzionari locali hanno curato solo lo sviluppo economico, per ottenere promozioni e ricchezza (molti dirigenti hanno interessi nelle imprese locali). Ma i residenti rurali sono stati esclusi dai benefici e spesso hanno subito prepotenze di leader locali senza poter avere giustizia. Ora il governo ordina ai quadri locali di preoccuparsi dei cittadini. Liu Jinguo, vice ministro della Sicurezza pubblica, ha detto il 5 luglio che i funzionari rurali debbono prevenire tutti i possibili pericoli per i cittadini, anche segnalando le persone scomparse e i gruppi criminali dediti al traffico di esseri umani. Zhou Yongkang, ministro della Sicurezza pubblica, aggiunge che debbono risolvere le dispute locali e permettere ai residenti “una vita lieta”. Secondo Xinhua, Ouyang Song, dirigente del Dipartimento organizzativo del Comitato centrale, ha ammonito i quadri rurali che se non garantiscono la sicurezza pubblica non saranno promossi e perderanno l’ufficio.

Intanto Chongqing è una polveriera e ha visto la terza protesta di massa in meno di  un mese. Il 3 luglio circa 5mila contadini sono scesi in piazza perché è troppo basso l’indennizzo offerto dal governo per la terra espropriata per un progetto industriale. Il 5 luglio oltre mille poliziotti in tenuta antisommossa hanno “disperso” la folla, causando una vera guerriglia urbana. Negli scontri un contadino è morto e oltre 10 – tra cui molti giovani - sono stati feriti, suscitando ulteriore ira. Ieri la zona era ancora presidiata dalla polizia, con decine di auto nel centro città.

La notte del 4 luglio l’esplosione del karaoke Tianying a Tianshifu (contea di Benxi nel Liaoning) ha causato almeno 25 morti (anche se fonti locali parlano di oltre 50 vittime) e decine di feriti, soprattutto studenti di 18-20 anni in festa per la fine degli esami. Manca una spiegazione della causa del disastro - che ha distrutto l’intero edificio di due piani - ma c’è stata una stretta censura sui media locali. Solo la mattina del 5 luglio, dopo molte ore,  l’agenzia statale Xinhua ha parlato del disastro. Forse c’è il timore di proteste, dato che nel Paese c’è uno scarso rispetto delle regole di sicurezza negli edifici e sono frequenti i disastri: 1812 incendi noti nei primi 3 mesi del 2007, con 76 morti e 24 feriti, spesso causati dal blocco delle uscite di sicurezza.

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