15/12/2005, 00.00
IRAQ
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Elezioni a Mosul, è "festa" per le strade della città

Testimoni dalla città teatro dei primi attacchi di stamattina raccontano la gioia di votare sfidando la paura: "tutti scelgono Allawi, per un Iraq senza distinzioni di confessione e appartenenza etnica".

Mosul (AsiaNews) – È festa per le strade di Mosul, nel giorno in cui l'Iraq è chiamato a scegliere il suo primo parlamento dalla caduta del dittatore Saddam Hussein. Testimoni ascoltati da AsiaNews via telefono raccontano di "non aver mai visto tanta gente uscire di casa e sfidare la paura di attentati pur di esprimere la propria preferenza alle urne".

A quanto riferisce il parroco caldeo della chiesa dello Spirito Santo, p. Ragheed Ganni, "la situazione sembra l'opposto di tutte le precedenti elezioni". "Gli scontri e le esplosioni di stamattina (che hanno ucciso 3 persone) – spiega – non hanno fermato la popolazione dall'andare a votare".

Mosul, terza città del Paese, si trova in una delle province più instabili a causa dell'attività dei ribelli sunniti e di bande criminali: quella settentrionale di Ninive. Il 30 gennaio in questa zona non si era potuto votare: solo 93 dei 330 seggi stabiliti nel territorio avevano aperto. Anche al referendum sulla costituzione, il 15 ottobre, la paura di violenze aveva tenuto molte persone a casa.

Per Mosul,come per il restodel Paese, ancora non ci sono dati sull'affluenza alle urne. L'unica dichiarazione è arrivata dalla Commissione elettorale irakena che parla di partecipazione "molto alta" in tutto il Paese. Adel Allami, della Commissione elettorale indipendente ha annunciato che la chiusura di alcuni seggi è stata prorogata di un' ora per consentire l' affluenza di tutti i votanti. Anche a suo giudizio, poi, "l ' affluenza alle urne e' stata superiore alle precedenti consultazioni".

Dalle prime impressioni che arrivano da Mosul sembra che la maggior parte degli elettori abbia votato per l'ex premier Iyad Allawi. "È un uomo dei nostri tempi" è il commento che più si sente per le strade. Secondo un giovane studente caldeo, "tutti sperano che vinca Allawi, perché con lui vince chi ha realizzato di essere irakeno e non membro di una determinata confessione o etnia".

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