06/10/2015, 00.00
SRI LANKA
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Eliminare la povertà distribuendo terre per l’agricoltura. Il piano del presidente Sirisena

di Melani Manel Perera
I terreni di proprietà dello Stato e quelli inutilizzati dei privati saranno riconvertiti a produzione agricola. Lo Sri Lanka importa più dell’80% del fabbisogno alimentare di peperoncino, soia, fagioli neri e verdi. Nel 2014 ha speso circa 38 milioni di euro. Sirisena riconsegna ai legittimi proprietari circa 600 acri di terreno sequestrato dai militari nel nord.

Colombo (AsiaNews) – Il presidente Maithripala Sirisena ha inaugurato il Programma nazionale per la produzione alimentare locale, che ha come obiettivo dichiarato quello di eliminare la povertà nello Sri Lanka. “Questo è il momento migliore – ha detto – per sviluppare il Paese, dato che nessun Paese al mondo o organizzazione internazionale ha risentimento contro lo Sri Lanka. Ogni centimetro di terra che può essere coltivato, deve essere coltivato. Io, in quanto presidente, chiedo a tutta la popolazione di rallegrarsi della nuova condizione di libertà e democrazia che questo governo ha contribuito a creare, e unire le forze senza distinzione di razza, religione o ceto sociale per eliminare la povertà”. Sirisena ha poi riconsegnato 613 acri di terreno espropriato dai militari durante la guerra civile che ha insanguinato l’isola per quasi 30 anni.

La cerimonia si è svolta ieri a Iranamadu, nel distretto settentrionale di Kilinochchi. Il presidente ha inaugurato un nuovo terreno agricolo seminando per primo in una risaia (v. foto). Nel suo discorso, ha dichiarato che “più dell’80% del fabbisogno annuale di peperoncino, soia, fagioli neri e verdi viene importato dall’estero. Nel 2014 abbiamo speso più di 6 miliardi di rupie srilankesi [circa 38 milioni di euro] per importare il cibo. In questo modo gli agricoltori non potranno mai liberarsi dal peso del debito”.

Egli ha continuato: “È una vergogna importare il cibo dai Paesi esteri per il consumo interno quando abbiamo le capacità per produrlo nel nostro Paese”. Ha poi annunciato che ogni terreno agricolo di proprietà dello Stato sarà riconvertito a produzione alimentare, “così come anche i terreni privati che in questo momento sono liberi”.

Sirisena ha sottolineato come la coltivazione di orti domestici rappresenti una figura chiave del Programma alimentare nazionale e ha fatto notare che le persone possono contribuire allo sviluppo nazionale coltivando vegetali e frutta nei loro cortili di casa, per il consumo giornaliero.

Il Programma ha dato inizio alla coltivazione di mais, noci di cocco e frutta e ha distribuito mucche da latte, alberi da cocco e fertilizzanti agli agricoltori. Infine il presidente ha riconsegnato 613 acri di terreno ai legittimi proprietari nei distretti settentrionali di Kilinochchi e Mullaitivu, come già aveva fatto a fine agosto in un altro distretto. Questi terreni erano stati sequestrati dall’esercito per fiaccare la lotta dei militanti tamil, cacciando via anche la popolazione civile. C.V. Wigneswaran, chief minister della provincia settentrionale, presente alla cerimonia, ha dichiarato che il Paese nutre molte speranze nell’attuale presidente Sirisena: “Lo Sri Lanka diventerà prospero e pacifico”.

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