24/02/2022, 11.39
IRAQ - SIRIA
Invia ad un amico

Erbil, prima pietra della futura cattedrale della Chiesa assira d’Oriente

La cattedrale assira dei santi apostoli mar Thomas, mar Addai e mar Mari sorgerà nei pressi della cittadella. Un’opera bloccata da 10 anni e che restituisce la comunità “alle sue terre” dopo l’esilio. Ieri ricordato anche il 7° anniversario dell’attacco Isis ai cristiani assiri della piana di Khabour, decine di fedeli uccisi, luoghi di culto devastati. 

Baghdad (AsiaNews) - Una cerimonia semplice, ma partecipata per celebrare la posa della prima pietra della futura cattedrale assira dei santi apostoli mar Thomas, mar Addai e mar Mari, discepoli dell’Oriente. L’evento si è tenuto ieri nell’area del cantiere a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, sul quale sorgerà il luogo di culto e centro amministrativo, fermo da oltre un decennio, e che segna al contempo il ritorno definitivo in Iraq della sede patriarcale della chiesa assira d’Oriente.

A presiedere la cerimonia vi era il patriarca Mar Awa III, assieme a numerose personalità ecclesiastiche locali (fra i quali vescovi caldei e siriaci) e rappresentanti delle istituzioni e della società civile. Il terreno su cui sorgerà la futura cattedrale - e sede patriarcale - appartiene alla Chiesa assira d’Oriente ed è situato vicino al centro di Erbil, nei pressi della cittadella. L’inizio dei lavori di costruzione risale a una decina di anni fa, sotto la guida dell’allora patriarca Mar Dinkha IV; tuttavia, il cantiere è rimasto a lungo abbandonato e solo nell’ultima fase è ripreso lo studio del progetto, culminato ieri con la posa della prima pietra e il via libera ai lavori. Fonti cristiane locali celebrano l’evento, sottolineando che rappresenta un ulteriore segnale del “ritorno in Mesopotamia” e nelle sue “terre di origine” della chiesa dopo “alcuni decenni” di esilio.

La Chiesa assira d’Oriente è cristiana di rito siriaco orientale; si considera continuazione legittima della Chiesa d’Oriente. Nel 1933, a causa della situazione geopolitica nella regione e delle persecuzioni contro i cristiani, a partire dal genocidio assiro-armeno avvenuto nella Prima guerra mondiale, la sede viene trasferita dal Medio oriente prima a Cipro, poi a Chicago negli Stati Uniti. I primi passi verso il ritorno nel 2006, con la costruzione della nuova sede patriarcale a Erbil e l’elezione dell’ultimo patriarca, con la piena autorità sul luogo in cui ha avuto origine la storia della Chiesa assira. L’attuale capo della Chiesa assira d’Oriente è Mar Awa Royel, che è succeduto nel settembre scorso al dimissionario Mar Gewargis III Sliwa, ed è formata da circa 350mila fedeli, la maggior parte dei quali vive nei Paesi della diaspora. 

Sempre ieri i cristiani di Iraq e Siria hanno commemorato (foto 3,4) il settimo anniversario del sanguinoso attacco dello Stato islamico contro villaggi assiri della piana di Khabour, in Siria. Nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 2015 centinaia di mezzi dell’Isis hanno colpito 35 villaggi nel governatorato di Hassaké, nel nord-est del Paese, sequestrando 290 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini. Di questi, almeno 44 sono stati giustiziati dai jihadisti e altre 10mila persone sono fuggite dalla regione in cerca di riparo. Tutte le chiese e i luoghi di culto cristiani sono stati bruciati o distrutti in una delle pagine più buie delle persecuzioni anti-cristiane per mano dell’Isis. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Mar Awa Royel è il nuovo patriarca della Chiesa assira d’Oriente
09/09/2021 08:55
Rami, profugo a Erbil: "Non possiamo fuggire, il futuro dei cristiani è in Iraq"
09/01/2015
Patriarca di Baghdad: Un anno dopo la presa di Ninive, preghiamo per la pace
01/08/2015
Patriarca Younan: L’Isis non si sconfigge con i raid, l’Occidente ha tradito i cristiani
18/11/2015
Patriarca Delly: il mondo ha dimenticato i cristiani iracheni
16/10/2006


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”