25/10/2007, 00.00
INDIA
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Ergastolo a 15 indù per le violenze interreligiose di Ayodhya

I condannati sono colpevoli di aver bruciato vivo un gruppo di 11 musulmani durante gli scontri tra le due comunità seguiti alla distruzione della moschea Babri Masjid di Ayodhya. Ma rimangono ancora impuniti gli istigatori di quei disordini, fomentati dalla destra nazionalista indù.
New Delhi (AsiaNews) – Il tribunale di Kanpur, nord dell’India, ha condannato all’ergastolo 15 indù per aver bruciato vivi 11 musulmani durante gli scontri interreligiosi del 1992-‘93. Il gruppo di musulmani è stato assassinato nel distretto Govind Nagar, Kanpur,  il 10 dicembre 1992. Due delle vittime erano donne, una un bambino. La sentenza, pronunciata ieri, ha scatenato l’indignazione di parenti e simpatizzanti di alcuni dei condannati. La folla in aula ha iniziato ad urlare slogan contro l’amministrazione e il giudice.
 
In tutto erano 25 le persone accusate di diversi crimini che andavano dalla “partecipazione a disordini” ad “omicidio colposo”. Il processo va avanti da quasi 15 anni. In quest’arco di tempo uno degli accusati è morto, mentre altri 9 sono stati assolti.
 
La demolizione della moschea di Babri Masjid di Ayodhya ad opera di fondamentalisti indù ha scatenato una delle peggiori ondate di violenze tra comunità religiose, che l’India abbia vissuto. Circa 2mila persone sono state uccise, la maggior parte musulmani, a Kanpur, Surat, 900 le vittime solo a Mumbai. Si ritiene ormai che gli attentati a Mumbai del 1993, in cui morirono 257 persone, furono la risposta musulmana alle atrocità indù.
 
Ma i reali responsabili degli scontri interreligiosi del ’92-’93 rimangono impuniti. La Commissione Srikrishna, un ex giudice dell’Alta Corte di Mumbai, fu incaricato di far luce sulla vicenda, ma i risultati “scomodi” del suo lavoro non sono mai stati considerati dall’inchiesta giudiziaria ufficiale sui quei fatti. Srikrishna ha puntato il dito contro la destra nazionalista indù organizzata, contro lo Shiva Sena (il braccio organizzato della militanza indù, ndr) ed il suo capo il famigerato Bal Thackery. Questi avrebbero organizzato verie propri pogrom contro la comunità musulmana. Senza contare la connivenza del partito Bharatiya Janata Party, all’epoca a guida dell’amministrazione di Mumbai, e della polizia, che è rimasta guardare il massacro.
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