29/09/2004, 00.00
BANGLADESH
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Esplosione a Dhaka: possibile attacco contro i cristiani

Il nunzio visita il luogo dell'attentato

Dhaka (AsiaNews) – "Siamo tutti preoccupati: l'incidente ha l'aria di essere un attacco mirato contro la minoranza cristiana. In molti si aspettano altre violenze simili". Fonti ecclesiastiche del Christian Communication Centre, con sede nella capitale bangladeshi, hanno così commentato ad AsiaNews l'esplosione di una palazzina di proprietà di una famiglia cattolica, avvenuta il 17 settembre scorso a Dhaka. L'incidente ha causato la morte di una persona e il ferimento di 6. Le indagini sono ancora in corso. La polizia e la stampa locale parlano di una fuga di gas, ma il sospetto che l'incidente sia un atto di fondamentalisti musulmani è diffusa tra la comunità cristiana. "Abbiamo visitato il luogo dell'esplosione insieme a mons. Paul Tschang In-Nam - nunzio apostolico in Bangladesh – era evidente che non si tratta di una semplice fuga di gas. I cristiani non hanno una vita facile qui", ha raccontato la fonte. Il nunzio ha dichiarato che "se si tratta di una bomba spero che la polizia faccia il suo dovere per arrestare i responsabili".

Le fonti di AsiaNews hanno un'altra ipotesi per spiegare l'incidente: i cristiani sono mira abituale anche della criminalità locale, legata agli estremisti islamici. Secondo fonti a Dhaka, i cristiani sono spesso vittime di estorsioni da parte di una "mafia" interessata ad accaparrarsi proprietà a basso costo per poi rivenderle: con minacce e intimidazioni costringono le famiglie cristiane, proprietarie di edifici o terreni, a venderli "per poi specularci a loro vantaggio".  Padre Palma, parroco della Chiesa della Santa Croce a Luxmibazar, ha raccontato che quest'anno già 3 delle 15 famiglie cristiane proprietarie di immobili hanno dovuto vendere tutto e trasferirsi all'estero. "Se non pagano gli strozzini sono costretti comunque a pagare i politici per avere protezione", ha detto il parroco. La famiglia Gomes, proprietaria dell'edificio esploso, era stata più volte minacciata e oggetto di recente di intimidazioni telefoniche.

L'incidente di Dhaka ha riportato l'attenzione sul problema delle minoranze religiose in Bangladesh. Qui dal 1988 l'islam è ufficialmente religione di Stato. La legge vieta, sulla carta,ogni forma di discriminazione basata sulla religione. Secondo il  rapporto 2004 sulla libertà religiosa di "Aiuto alla Chiesa che soffre", spesso gli estremisti islamici nel Paese impediscono ai cristiani perfino l'accesso ai pozzi d'acqua pubblici e distruggono i loro risciò, privandoli così della loro unica fonte di reddito. Mons. Paul Tschang In-Nam ha espresso il desiderio che " i fratelli cristiani in Bangladesh vengano accettati come cittadini sullo stesso piano dei musulmani, indù e buddisti".

Su una popolazione di 125.122.000 abitanti l'85,8% è musulmano. I cristiani sono 875mila, lo 0,7%; i cattolici sono 277 mila. (MA)

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