Estradato in Cina un altro capo degli scam center, aumentano pressioni su Bangkok
L’estradizione dalla Thailandia alla Cina di She Zhijiang, avviene in un momento di forte pressione internazionale su Bangkok per contrastare le reti criminali che operano tra Myanmar, Cambogia e Laos. Il caso riaccende l’attenzione sulla proliferazione degli scam center e sul loro impatto sul turismo thailandese, che nell'ultimo anno ha segnato forti cali.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Mercoledì She Zhijiang, capo di una serie di attività criminali attive nel sud-est asiatico, è stato estradato dalla Thailandia in Cina mercoledì. She, che detiene anche la nazionalità cambogiana, era sotto custodia thailandese dal 2022, ma da oltre un decennio era seguito dalle autorità cinesi.She è stato scortato fuori dall'aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok dalla polizia thailandese, prima di essere fatto partire intorno alle 16:30.
She Zhijiang, 43 anni, deve affrontare accuse penali in Cina relative alla gestione di operazioni di gioco d'azzardo online. Insieme alla sua compagnia, Yatai, era già stao preso di mira anche da sanzioni statunitensi e britanniche.
Il racketeer è accusato di aver trasformato un villaggio al confine tra Myanmar e Thailandia in Shwe Kokko, un enorme centro per le truffe online situato appena oltre il confine in Myanmar. Shwe Kokko è uno dei centri più noti che prosperano nel sud-est asiatico, focolai di attività legate anche al commercio di droga che si sono sviluppati con più facilità con lo scoppio della guerra civile birmana a partire dal 2021. Queste località sono note per ospitare centri per crimini perpetrati via internet dove i lavoratori, alcuni dei quali vittime di tratta, derubano gli stranieri con truffe d'amore e d'affari. Secondo dati del 2023, solo in Asia sono stati rubati ai cittadini tramite questi centri 37 miliardi di dollari.
She Zhijiang ha negato tutte le accuse, sostenendo di essere semplicemente uno "sviluppatore urbano". Il suo avvocato ha espresso la preoccupazione che una volta in Cina, She "sarà privato del giusto processo, torturato e alla fine scomparirà".
La presenza degli scam center in Myanmar e in Cambogia, ha alimentato una grave crisi interna in Thailandia, che confina con entrambi i Paesi. Un recente rapporto della Global Anti-Scam Alliance (Gasa) ha rivelato dati allarmanti: sei thailandesi su dieci sono stati vittime di truffe nell'ultimo anno. Le perdite finanziarie totali sono salite a 110 miliardi di baht in un solo anno, il livello più alto mai registrato. In media, i thailandesi hanno perso 12.956 baht a persona a causa delle truffe nel 2024.
La presenza dei centri per le truffe online sta minando lo status della Thailandia come destinazione sicura e accogliente, minando la fiducia dei viaggiatori internazionali, in particolare quelli provenienti da altre regioni asiatiche. L’Autorità per il turismo della Thailandia ha avvertito che nel 2025 il numero di turisti stranieri potrebbe diminuire del 6%, scendendo a 33,4 milioni, con un calo delle entrate turistiche del 5%, pari a una perdita di oltre mille miliardi di baht. Il calo più preoccupante è stato osservato tra i turisti cinesi, i cui arrivi sono diminuiti del 35%.
L'estradizione di She Zhijiang arriva anche in un momento di crescente pressione internazionale sugli scam center del sud-est asiatico. Gli Stati Uniti hanno di recente posto sotto sanzioni sanzionato il Democratic Karen Benevolent Army (DKBA) e quattro dei suoi leader per il loro coinvolgimento in attività di truffe informatiche, e hanno istituito la Scam Center Strike Force per affrontare le operazioni fraudolente in Myanmar, Cambogia e Laos.
L’estradizione di She Zhijiang potrebbe fornire alle autorità cinesi informazioni cruciali sulle attività di Shwe Kokko. She aveva lavorato a stretto contatto con il colonnello Saw Chit Thu, il leader delle Karen Border Guard Force (BGF), che gestisce l’enorme complesso di KK Park, nell’area di Myawaddy, smantellato di recente dall’esercito birmano in un’operazione che però è stata descritta di facciata.
L’attenzione internazionale si sta ora spostando su altre figure chiave come Saw Chit Thu. Inoltre, le recenti sanzioni statunitensi hanno anche implicato due aziende e un cittadino thailandese, accusati di facilitare i centri, a loro volta legati, se non direttamente gestiti, da reti criminali cinesi.
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