05/12/2011, 00.00
PAKISTAN
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Faisalabad: leader cristiani e musulmani rilanciano il cammino di pace

di Shafique Khokhar
La curia ha ospitato un seminario interreligioso, in cui sono intervenute personalità di primo piano delle due fedi. Mons. Coutts ha ricordato che la città è “emblema di pace” per il Pakistan. Personalità musulmana celebra “il sangue versato” per costruire l’armonia. Durante l’incontro momenti di preghiera.
Faisalabad (AsiaNews) – Leader religiosi cristiani e musulmani, uniti, lavorano per promuovere l’armonia interconfessionale in Pakistan: in un incontro comune essi hanno sottolineato il bisogno di “unità” e “riconciliazione”, per costruire una “cultura di pace” nel Paese. Al contempo invitano il governo a prendere “provvedimenti decisi” contro frange estremiste e terroriste, che “inneggiano al conflitto, all’odio, alla paura e al terrore in seno alla società”. È quanto emerge da un seminario organizzato nei giorni scorsi in occasione del mese sacro musulmano di Muharram-ul-Haram, che culminerà domani 6 dicembre nella festa dell’ashura (cade il 10mo giorno e, per la comunità sciita, coincide con il “lutto” per il martirio dell’imam Husayn) .

L’incontro islamo-cristiano si è tenuto nella curia vescovile di Faisalabad (nel Punjab), con il patrocinio della Commissione diocesana per il dialogo interreligioso e del Comitato per la pace interreligiosa. All’evento hanno partecipato sacerdoti cattolici, leader religiosi musulmani, catechisti, funzionari di polizia e membri della società civile. Durante il seminario, i relatori hanno letto dei passi della Bibbia e del Corano dove viene esaltato il valore della pace; a seguire, vi sono stati momenti di “speciali preghiere comuni”.

Il vescovo di Faisalabad mons. Joseph Coutts (nella foto) ha sottolineato che la città è “emblema di pace nel Paese”, perché “se creiamo condizioni di pace in città, non vi sono dubbi che essa prevarrà anche nel resto della nazione”. Il prelato invita a promuovere “pace e armonia mediante i nostri gesti”, perché “le azioni dicono più delle parole”. Il mufti Nusar Ullah Aziz ricorda gli “sforzi immensi” compiuti dagli antenati per garantire la pace a Faisalabad e invita tutti i leader religiosi a istillare “pace e tolleranza reciproca” per mantenere “l’armonia in città”. Il mullah Tahir ul Hasan celebra “il sangue versato” per costruire la pace (mentre in altre parti del Paese si susseguivano attentati e violenze) e conferma l’impegno al sacrificio per mantenere una convivenza armoniosa fra le fedi.

Il mullah Muhammad Yousaf sottolinea la presenza di leader religiosi musulmani in una chiesa – l’incontro si è tenuto nella curia di Faisalabad – conseguenza “del processo di pace”, oltre che “esempio di armonia e legami forti tra noi, nonostante le diverse estrazioni religiose”. Pir Muhammad Ibrahim, presidente del Comitato interreligioso, ricorda l’impegno volto a proteggere in cristiani, in situazioni di violenza o di minacce verso la minoranza religiosa. Da ultimo è intervenuto p. Aftab James Paul, direttore della Commissione diocesana per il dialogo interreligioso, che ha ricordato la necessità di garantire “un’atmosfera di pace e rispetto reciproco, a dispetto delle differenze, perché la sopravvivenza dell’essere umano poggia sulla tolleranza, la solidarietà e l’armonia”.
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