10/07/2025, 10.53
SRI LANKA
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Famiglie sempre più nella morsa dei debiti nello Sri Lanka

di Arundathie Abeysingh

A lanciare l'allarme è il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP): debito è principale fattore di vulnerabilità nella popolazione. Tra le cause: crisi economica del 2022, aumento dell'inflazione, disoccupazione e interessi insostenibili. Analisti ad AsiaNews: "Gente paga alti prezzi per medicine e cibo. Costretta a vendere i mobili di casa".

Colombo (AsiaNews) - Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ha lanciato un allarme: la crisi del debito delle famiglie in Sri Lanka si è intensificata a partire dal 2023, come ha dichiarato la coordinatrice dell’organizzazione nel Paese, Azusa Kubota. Kubota ha citato dati allarmanti tratti dall’Indice di Vulnerabilità Multidimensionale (MPI) del 2023. Secondo il rapporto, il debito è risultato il principale fattore di vulnerabilità; almeno il 33,4% della popolazione è già colpito da un indebitamento insostenibile per beni essenziali, tra cui cibo e medicine.

Per incrementare gli sforzi, l’UNDP chiede una collaborazione più ampia e ha annunciato la seconda fase del suo strumento di finanziamento del settore privato, incentrato sull'assistenza alle imprese guidate da donne e sul miglioramento dell'educazione finanziaria a livello nazionale. La prima fase dello strumento ha mobilitato con successo oltre 6 milioni di dollari per assistere le comunità durante il picco della crisi economica. Sebbene gli usurai locali offrano prestiti ad alto tasso d'interesse durante le emergenze in modo apparentemente amichevole, i mutuatari finiscono spesso per pagare gli interessi per il resto della loro vita.

Gli analisti ritengono che dal 2022, quando la nazione insulare ha vissuto la peggiore crisi economica, l'inflazione abbia aumentato i prezzi delle materie prime, dell'energia e dei trasporti, con un impatto negativo su settori come l’agricoltura e manifattura. Così, per mantenere i margini di profitto, le aziende hanno optato per la riduzione della forza lavoro. Attualmente, oltre il 50% delle famiglie è gravato da debiti e fatica a gestire i rimborsi in mezzo all’aumento del costo della vita. Di conseguenza, un’alta percentuale di famiglie si affida a usurai e istituzioni di microfinanza, che applicano tassi di interesse elevati. Le persone finiscono quindi intrappolate in cicli di indebitamento, simili a quelli che hanno affrontato nelle regioni settentrionali e orientali circa 10 anni fa, che hanno portato molti a togliersi la vita.

Gli analisti economici Sashikala Dharmawardana e Amanda Hewapthirana informano AsiaNews che “quando i dazi sulle importazioni e le imposte indirette vengono imposti, e vengono rimossi i sussidi, la gente deve pagare prezzi più alti per i beni di prima necessità, tra cui medicine, cibo e carburante”. Poiché lo Sri Lanka dipende dalle importazioni anche per i beni di prima necessità come riso, dhal, zucchero, latte e (attualmente) sale, la quantità di denaro per mandare avanti una famiglia è notevolmente aumentato. “I redditi delle famiglie sono inadeguati a tenere il passo con l'aumento del costo della vita - continuano -. Le persone sono costrette a chiedere prestiti o a vendere gioielli e oggetti per la casa, compresi i mobili, perché anche i loro piccoli risparmi sono stati spesi. A causa della crisi attuale, la maggior parte delle persone non è in grado di pagare i prestiti e ne vengono aperti altri per ripagare i prestiti precedentemente contratti”.

Nel frattempo, i salari giornalieri sono aumentati da mille a 3mila rupie negli ultimi tre anni, ma le opportunità di lavoro sono diminuite, rendendo il reddito mensile insufficiente per le necessità di base. “Poiché le banche statali e commerciali concedono prestiti solo a persone che hanno beni o garanti dopo aver valutato il merito di credito del mutuatario, i piccoli agricoltori, i pescatori, i lavoratori giornalieri e i lavoratori a basso reddito non possono accedere a tali prestiti”, aggiungono gli analisti. Di conseguenza, i lavoratori a basso reddito e i salariati giornalieri si sono rivolti al prestito per coprire le spese di vita. “Questa crisi ha impoverito i risparmi delle famiglie e i fondi di emergenza, mentre le società di microfinanza sfruttano le persone offrendo prestiti giornalieri, settimanali e mensili ad alti tassi di interesse, prendendo di mira le persone vulnerabili perché il credito è il loro unico mezzo di sopravvivenza”, denunciano. 

Molte persone direttamente colpite dalla crisi del debito non sono in grado di dare voce ai loro problemi o di lottare contro lo sfruttamento, poiché il loro tempo e il loro lavoro sono dedicati alla sopravvivenza quotidiana. Il governo non è riuscito a fornire un'adeguata assistenza sociale ai lavoratori a basso reddito e a quelli con salario giornaliero. I trasferimenti di denaro e gli aiuti alimentari hanno una portata limitata e non raggiungono le persone vulnerabili. Sebbene il programma Aswesuma - nuovo programma di welfare per alleviare la povertà e migliorare l’equità sociale - offra dalle 3mila alle 15mila rupie mensili in base alle dimensioni della famiglia e alla vulnerabilità, i ritardi nell'erogazione degli aiuti e gli ostacoli burocratici impediscono un'assistenza tempestiva.

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