22/08/2006, 00.00
FILIPPINE
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Filippine: nominata Commissione d'indagine sugli omicidi "politici"

Ieri l'annuncio della presidente Arroyo. In giornata ucciso un esponente di  sinistra, leader del Movimento contadino. Critiche dal mondo politico e dalla società civile:  si teme che la commissione non sia indipendente dal governo.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, ha annunciato ieri la creazione di una nuova Commissione per indagare sull'ondata di omicidi politici che da anni insanguina il Paese. La conferma dell'urgenza del problema nel Paese arriva poche ore dopo con l'assassinio di Hermie Marqueza, presidente del Movimento contadino delle Filippine, gruppo di sinistra; l'uomo è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nella sua abitazione a Tandang, provincia di Surigao del Sur, sud di Manila.

La Commissione, che deve completare il suo lavoro e presentare un rapporto entro l'anno, sarà presieduta da Jose Melo, ex presidente della Suprema corte di giustizia. Tra i suoi membri:  il Procuratore capo, Jovencito Zuno, il Direttore dell'Ufficio nazionale delle indagini, Nestor Mantaring, il vescovo Camilo Gregorio e il responsabile delle Università, Nelia Gonzales. Avrà "ampi poteri e un mandato pieno per mandare gli assassini dietro le sbarre e spezzare una volta per tutte il ciclo di violenze", ha detto la Arroyo alla cerimonia per l'anniversario della morte del popolare leader politico Benigno Aquino jr, il cui omicidio nel 1983 fece esplodere la protesta contro il dittatore Ferdinand Marcos.

La settimana scorsa Amnesty International ha contato 51 omicidi di giornalisti e attivisti di sinistra solo nel 2006, rispetto ai 66 dell'intero 2005. L'organizzazione ha poi criticato il governo per la mancanza di iniziative. Molti analisti ritengono gli omicidi conseguenza delle operazioni di Manila contro i ribelli comunisti.

Soddisfazione è stata espressa da governo e polizia. Critica, invece, l'opposizione, che definisce "inaccettabile" la presenza nella Commissione di alti esponenti legati al potere centrale e all'esercito, che potrebbe impedirne l'effettiva indipendenza delle inchieste. Per questo da più parti si chiede la presenza di osservatori internazionali.

Secondo Loretta Rosales, membro della Commissione parlamentare per i diritti umani, l'iniztaiva del governo "serve soprattutto a stornare [dalla Arroyo] il biasimo della comunità internazionale per l'aumento degli omicidi". A settembre è previsto un viaggio del capo di Stato in Europa.

Un gruppo di parlamentari guidato da Satur Ocampo, presidente del partito Bayan Muna, ha osservato che la Commissione per essere credibile deve avere poteri effettivi, come quello di  sentire alti rappresentanti della polizia e del governo. "Il Presidente – chiedono – deve sospendere il maggiore generale Jovito Palparan e altri comandanti militari e della polizia nelle zone dove ci sono stati più omicidi e sparizioni. E' importante per incoraggiare vittime e testimoni a farsi avanti". Il gruppo accusa il governo di responsabilità dirette e indirette negli oltre 700 omicidi avvenuti durante il governo della Arroyo, tutti rimasti irrisolti. (PB)

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