23/08/2018, 09.13
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Fuori il dollaro, dentro lo yuan: Teheran cambia la valuta di riferimento

L’Iran ha rimosso la moneta americana dal portale ufficiale dei tassi di cambio. Al suo posto viene introdotto la valuta cinese. Il portale Sanarate è il punto di riferimento nel Paese per conoscere il valore delle principali monete, dall’euro al dirham degli Eau. Di recente il presidente Rouhani ha lanciato alcune iniziative per rafforzare il rial.

Teheran (AsiaNews) - Con una decisione che era nell’aria da qualche tempo, l’Iran ha deciso di rimuovere il dollaro dal portale ufficiale dei tassi di cambio e lo ha sostituito con la valuta cinese, lo yuan. Secondo analisti ed esperti rilanciati dai media ufficiali a Teheran, la scelta dei vertici della Repubblica islamica potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso l’abbandono della moneta verde nel commercio interno.

Da un paio di giorni la valuta statunitense non compare più sul portale Sanarate.ir, un sito web affiliato alla Banca centrale dell’Iran (Cbi), utilizzata per mostrare i tassi medi delle valute oggetto di maggiore scambio nel Paese. Il portale è il principale punto di riferimento per conoscere il valore non solo del dollaro, ma anche dell’euro e della moneta degli Emirati Arabi Uniti, il dirham.

Il cambiamento coinvolge anche gli archivi del sito web: al suo interno, infatti, lo yuan ha preso il posto del dollaro. All’interno del sito vengono mostrati a intervalli regolari nel corso della giornata i tassi medi di cambio ricavati dai dati forniti da negozi e da attività commerciali sparsi per il Paese, che hanno ottenuto la licenza governativa.

Dando notizia del cambio, i media iraniani aggiungono che la Cbi ha rimosso il dollaro dal sito dopo che i prezzi della valuta forte hanno superato il 19 agosto scorso quelli dell’Euro. Un evento “irragionevole”, aggiungono, perché finora la moneta verde aveva sempre avuto un tasso di scambio inferiore alla valuta europea. Domenica scorsa sul sito Sanarate il dollaro superava i 102.800 rials, mentre l’euro si aggirava attorno ai 93.880 rials. Il giorno successivo il prezzo medio dello yuan sulla stessa piattaforma commerciale era attestato attorno alla quota di 11.688 rials.

La cacciata del dollaro è solo l’ultimo capitolo della guerra commerciale totale in atto fra Iran e Stati Uniti. Uno scontro che è precipitato in seguito alla decisione del presidente Usa Donald Trump di cancellare l’accordo nucleare del 2015 (il Jcpoa) e introdurre le più dure sanzioni della storia contro Teheran e che coinvolgono anche a ditte e Paesi che collaborano con l’Iran. Già nel febbraio scorso l’Iran aveva annunciato l’intenzione di abbandonare il dollaro come valuta ufficiale di riferimento, sostituendolo con l’euro. Un primo passo per arginare l’impatto negativo di un ritorno delle sanzioni Usa. A questo si aggiunge il deprezzamento del rial, per cercare di ridurre - finora invano - la vulnerabilità della propria economia.

A inizio mese il presidente iraniano Hassan Rouhani ha lanciato una serie di iniziative per rafforzare la valuta locale. Uno dei provvedimenti più importanti riguarda proprio la creazione di una serie di meccanismo per controllare i tassi del dollaro attraverso un “mercato secondario” delle valute correnti avviato di recente con questo scopo.

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