06/11/2014, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Gerusalemme, massima allerta e controlli rafforzati nel timore di nuove violenze

In poche ore due attacchi portati da palestinesi che, a bordo di auto, sono piombati contro funzionari della sicurezza e cittadini. Morto un poliziotto, numerosi i feriti. Oggi alla Spianata delle Moschee è in programma una marcia promossa dall’estrema destra israeliana.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il governo israeliano ha rafforzato oggi le misure di sicurezza attorno alla tranvia di Gerusalemme, in seguito all'attacco portato ieri da un palestinese che, a bordo di un'auto, è piombato contro un gruppo di persone in attesa del mezzo. L'investimento ha causato la morte di un funzionario della polizia di confine e il ferimento di altre nove persone, una delle quali in modo grave. Intanto Tel Aviv conferma che non cambierà lo status quo sulla Spianata delle Moschee, anche se in Israele monta sempre più forte la pressione per cambiarne le regole e aprirla anche alle preghiere degli ebrei. 

Autore dell'attacco di ieri il 38enne palestinese Ibrahim al-Akari, del campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme est, che si è lanciato con il proprio furgone contro tre poliziotti e ha poi investito alcuni passeggeri in attesa del tram. In seguito, è uscito dal mezzo e si è scagliato - armato di bastone - contro alcuni passanti, prima di essere freddato dalla polizia israeliana. 

Nella notte si è verificato un altro episodio simile: tre soldati di Te Aviv sono stati feriti, uno dei quali in modo grave, da un mezzo con targa palestinese, che si è lanciato contro un posto di controllo nei pressi del campo profughi palestinese di al-Arroub, a Hebron. L'esercito ha lanciato una imponente battuta di caccia per identificare il veicolo e risalire al proprietario. 

Fin dalla prima mattinata le forze di sicurezza israeliane hanno predisposto posti di blocco e controlli in diversi quartieri palestinesi, concentrati nella zona est della città e predisposto rinforzi nei punti più sensibili. Almeno 16 gli arresti operati da Tel Aviv, in seguito a scontri divampati in alcuni campi profughi a Issawiya e Silwan. 

Gli attentati di ieri giungono a due settimane di distanza dall'incidente che ha visto protagonista un cittadino palestinese, che ha perso il controllo della propria auto e investito un gruppo di persone, uccidendo una donna e un bambino. Da quel momento si è registrata una escalation della tensione, con almeno 188 arresti operati dalla polizia israeliana, 71 dei quali minorenni. 

Ieri intanto i leader di Palestina e Giordania hanno lanciato un appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, perché intervenga contro le "violazioni" operate da Israele contro i luoghi sacri musulmani a Gerusalemme. Vi è il rischio concreto di una progressione inarrestabile della crisi, che con pesanti ripercussioni su tutta l'area mediorientale. Ad esacerbare la tensione potrebbe contribuire anche la marcia, prevista nel pomeriggio di oggi, di un gruppo di ebrei legati all'estrema destra che intendono recarsi al Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per i musulmani) e protestare contro il ferimento del rabbino Yehuda Glick

 

 

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