Giornata contro la violenza sulle donne: in Bangladesh allarme cyberbullismo
Una imprenditrice cristiana ha dovuto chiudere l’attività online per le minacce e i commenti offensivi. Una vicenda analoga a quella di molte altre nel Paese e che va oltre gli abusi verbali. Per il Cswc il 76% delle vittime di violenza online sono donne. Fra le categorie più vulnerabili quella delle studentesse, con la diffusione di immagini deepfake volte a umiliarle.
Dhaka (AsiaNews) - Il 25 novembre il mondo celebra la Giornata internazionale per la prevenzione della violenza contro le donne, un promemoria delle crescenti minacce che le donne devono affrontare, non solo offline ma sempre più spesso anche nello spazio digitale. In Bangladesh il cyberbullismo e le molestie a sfondo confessionale sono emerse nell’ultimo periodo come forme crescenti allarmanti di violenza di genere, che mettono a tacere le voci delle donne e minano il loro sviluppo e affermazione sociale.
Swapna Gomes [il nome è inventato a tutela della sua sicurezza], imprenditrice cristiana, ha lanciato un negozio online. Vendeva abiti. Il suo sogno si è rapidamente trasformato in un incubo quando è diventata bersaglio di un cyberbullismo incessante. Minacce e commenti offensivi hanno invaso le sue pagine sui social media, danneggiando la sua salute mentale e minando la fiducia dei clienti. Nonostante avesse denunciato gli abusi, le molestie sono continuate, costringendola a chiudere la sua attività. “Per aiutare mio marito, volevo avviare un’attività online, ma non ho potuto continuare a causa del cyberbullismo” ha spiegato ad AsiaNews. La storia di Swapna riflette la paura che molte donne nel Paese provano quando si avventurano nel commercio online.
Gli esperti avvertono che il problema va oltre gli abusi verbali. L’intelligenza artificiale viene ora utilizzata in modo improprio per creare immagini deepfake volte a umiliare le donne. Il 3 novembre scorso Amin Bhuiyan, assistente professore dell’Università di Dhaka, ha sporto denuncia alla polizia dopo la diffusione di tali immagini, sottolineando la gravità della violenza di genere alimentata dalla tecnologia.
La piattaforma Cyber Support for Women and Children (Cswc) riferisce che il 76% delle vittime di violenza online sono donne. Fondata nel 2023, l’ong riunisce 14 organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti digitali. Le molestie, spiegano gli esperti, sono così estreme che alcune vittime hanno deciso di togliersi la vita. “Il cyberbullismo viene utilizzato per mettere a tacere le donne che esprimono la propria opinione online” ha affermato Samina Lutfa, docente di sociologia all'Università di Dhaka. “Gli abusi - avverte - sono così gravi che molte donne si ritirano dalla vita pubblica”.
Le studentesse sono particolarmente vulnerabili. Nuzia Hasin Rasha, presidente dell’Alleanza rivoluzionaria degli studenti dell’Università di Dhaka, ha ricordato come le candidate alle elezioni studentesche siano state bersagliate da commenti osceni e immagini manipolate. “L’obiettivo era chiaro: bloccare l’ascesa politica delle donne” ha sottolineato l’attivista studentesca. “E le denunce alle autorità - aggiunge - spesso rimangono senza risposta”. L’avvocatessa per i diritti umani Salma Ali, consulente della Bangladesh National Women Lawyers Association (Bnwla), ha confermato la mancanza di consapevolezza tra le vittime. “Molte donne - osserva - non sanno come reagire al cyberbullismo”.
L'avvocato cattolico Rebeca Gomes racconta ad AsiaNews che le donne dovrebbero usare i social media con cautela. “Ancora più importante, è necessario un cambiamento di mentalità. Ogni ragazzo dovrebbe imparare dalla sua famiglia come rispettare le donne. Se imparano questo, credo che il cyberbullismo possa essere fermato” ha aggiunto Gomes, che lavora come legale presso il Tribunale distrettuale e di sessione di Dhaka.
Il tema di quest’anno per la Giornata per la prevenzione della violenza - “Dire no a tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze, compresa la violenza informatica, garantire il progresso delle donne e delle ragazze” - è un invito all’azione. Poiché la tecnologia sta diventando uno strumento di oppressione leggi più severe, alfabetizzazione digitale e trasformazione sociale sono essenziali per proteggere la dignità delle donne e garantire la loro partecipazione alla vita pubblica.
09/11/2023 10:53




