Hami Nepal, l'ong che ha guidato le proteste e portato al nuovo governo
Nata dalle macerie del terremoto del 2015, in questi dieci anni quest'associazione si è spesa nel Paese per aiutare la popolazione in difficoltà, guadagnandosi fiducia per la trasparenza nella gestione dei fondi. Nelle campagne contro la corruzione è diventata un punto di riferimento per i giovani nepalesi delusi dall’élite politica. E ha organizzato anche il sondaggio online che ha portato alla nomina di Sushila Karki a premier ad interim, che ora dovrà accompagnare il Paese alle elezioni del 2026.
Katmandu (AsiaNews) - Le proteste che la settimana scorsa hanno scosso il Nepal, culminate con la creazione di un nuovo governo provvisorio dopo le dimissioni del primo ministro K. P. Sharma Oil, hanno portato alla ribalta il ruolo della “generazione zeta”. All’interno del movimento, a guidare la mobilitazione e ad avere un ruolo nelle trattative tra giovani manifestanti ed esercito è stata l’associazione Hami Nepal, una ong nata in conseguenza al terremoto del 2015 che devastò il Paese.
Sudan Gurung, che nella tragedia del terremoto in cui morirono 9mila persone perse il figlio, decise di trasformare il lutto in un impegno collettivo. L’organizzazione nel 2020, durante la pandemia di covid-19 si è guadagnata un certo riconoscimento all’interno della società nepalese per la rapidità e la trasparenza con cui distribuiva aiuti. Guidata dal motto “For the people, by the people”, Hami Nepal (che significa: "Noi siamo il Nepal") ha sempre puntato a mettere in diretto contatto donatori e beneficiari, evitando sprechi e una burocrazia eccessiva, temi che toccano direttamente gli under 30 che hanno guidato le proteste accusando la classe dirigente del Paese di essere corrotta. L’associazione fin dall’inizio ha deciso di fondarsi su un principio rigoroso: il 100% delle donazioni è destinato agli aiuti, mentre i volontari autofinanziano i costi di gestione.
Negli ultimi anni Hami Nepal ha però colto il malessere delle nuove generazioni e ha lanciato la campagna #youthsagainstcorruption (giovani contro la corruzione), che ha rapidamente raccolto consensi sui social. Le recenti proteste hanno mostrato come Instagram e le chat di Discord - un'applicazione utilizzata dagli appassionati di videogiochi - sono diventati strumenti centrali per diffondere informazioni e coordinare le manifestazioni. La diffusione dell’hashtag #Nepobaby su TikTok, utilizzato in riferimento ai privilegi dei figli di politici che mostravano uno stile di vita appariscente e lussuoso sui social, ha ulteriormente alimentato la rabbia di molti giovani, delusi a causa della difficile situazione economica. Non è quindi difficile immaginare perché i disordini sono scoppiati proprio in seguito alla decisione del precedente governo di bloccare decine di piattaforme social.
Il ruolo di Hami Nepal non si è fermato al coordinamento non violento delle proteste. Con il crollo del governo, l’associazione è stata coinvolta nei primi colloqui con l’esercito, esponendola anche ad alcune critiche: alcuni gruppi hanno contestato a Sudan Gurung - che prima di fondare l'ong lavorava come DJ - di non rappresentare la pluralità del movimento, accusandolo di aver monopolizzato i contatti con i vertici militari.
La frammentazione tra le varie anime del movimento si è palesata anche nella scelta del premier ad interim: solo una parte dei giovani ha sostenuto l’ex presidente della Corte suprema, Sushila Karki, scelta attraverso un sondaggio virtuale sull’app Discord creato e gestito da Hami Nepal, che invece appoggiava la candidatura del sindaco di Katmandu, Balen Shah, classe 1990. Il dibattito online ha coinvolto più di 10mila persone, tra cui molte provenienti dalla diaspora.
Ieri la nuova premier ha promesso di accogliere le richieste dei manifestanti di “porre fine alla corruzione”, ha sciolto il Parlamento e indetto nuove elezioni per il 5 marzo 2026. Molti ritengono che il prossimo primi ministro potrebbe essere proprio Balen Shah. “Dobbiamo lavorare secondo il modo di pensare della generazione Z”, ha affermato Karki, 73 anni, nota per le sue battaglie per una magistratura indipendente. Secondo la Banca Mondiale, un quinto della popolazione nepalese (che conta 30 milioni di persone) di età compresa tra 15 e 24 anni è disoccupato. “Ciò che questo gruppo chiede è la fine della corruzione, la buona governance e l’uguaglianza economica”, ha aggiunto la nuova premier ad interim, scelta anche grazie all’approvazione del capo dell’esercito, il generale Ashok Raj Sigdel e il presidente Ram Chandra Paudel. Nel frattempo il bilancio delle vittime in seguito ai disordini è stato aggiornato a 72 morti.
Questa mattina sono stati annunciati i nomi di altre personalità che faranno parte del governo tecnico: si tratta di Rameshwore Prasad Khanal, che ricoprirà il ruolo di ministro delle Finanze, dopo aver di recente raccomandato una serie di riforme economiche; Kulman Ghising, ingeniere che è stato a capo della società elettrica statale battendosi per impedire le interruzioni di corrente nelle aree rurali, che ha ricevuto l’incarico di ministro dell’Energia; Om Prakash Aryal, avvocato per i diritti umani e consigliere del sindaco di Katmandu, che sarà il ministro dell’Interno. "Il processo viene portato avanti con attenzione, in modo da coinvolgere giovani qualificati e capaci", ha scritto sui propri social Hami Nepal, che sta continuando ad avere un ruolo di mediazione.
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