16/11/2018, 11.10
CINA
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I frutti della sinicizzazione: adorare il ‘dio’ Xi Jinping

La campagna prevede di distruggere croci, sostituire crocifissi e immagini con la foto di Xi e con la bandiera cinese. Le similitudini con Mao e con gli antichi imperatori. Entro il 2030, la Cina sarà il Paese col maggior numero di cristiani.

Roma (AsiaNews) – Amici dalla Cina hanno inviato ad AsiaNews una foto molto significativa. In essa si mostra l’interno di una casa cristiana (c’è un’immagine di Gesù benedicente a destra). Ciò che fa impressione è che al centro di quello che potrebbe essere una specie di altare degli antenati, circondato da frasi augurali del Capodanno cinese, campeggia un’immagine del presidente Xi Jinping. La foto del sorridente leader ha spodestato la centralità di Gesù, relegandola ad un angolo (foto 1).

Si tratta di uno dei frutti della sinicizzazione, il programma di assimilazione forzata delle religioni alla cultura cinese, che comprende fra i doveri anche la sottomissione al Partito comunista cinese.

Ma qui non vi è solo sottomissione al Partito: vi è addirittura adorazione di Xi Jinping come se fosse un dio.

Già altre volte abbiamo riportato i tentativi del Partito di sostituire crocifissi e altre immagini con quelle del leader massimo. Vi sono anche obblighi a porre la foto di Xi Jinping anche all’interno delle chiese (foto 2).

La sinicizzazione obbliga ormai moltissime parrocchie a esporre la bandiera cinese, a distruggere le croci, a pregare il Partito – e non Dio – per ricevere benefici nella vita.

Tutto ciò ricorda da vicino il periodo maoista, in cui il Grande Timoniere veniva pregato per far crescere i cavoli nei campi ed avere un buon raccolto.

E ricorda anche il periodo imperiale, in cui l’imperatore benediva la semina e i solchi dell’aratro nei campi. La differenza è che mentre l’imperatore si considerava al di sotto Dio, “mandato” da lui a governare, gli imperatori di oggi pensano di essere dio loro stessi.

Da questo punto di vista, la sinicizzazione non è una sottomissione politica della fede, ma una vera e propria guerra di religione, per spodestare gli dei delle altre fedi e sostituire il dio Xi Jinping.

Tale guerra è particolarmente acuta contro i cristiani protestanti e cattolici, il cui numero cresce di anno in anno. Secondo il prof. Yang Fenggang, sociologo delle religioni, entro il 2030 la Cina avrà circa 250 milioni di cristiani, che farà di essa il Paese con il maggior numero di cristiani al mondo.(BC)

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