02/12/2010, 00.00
SRI LANKA
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I pescatori srilankesi chiedono al card. Ranjith di mediare con il governo

di Melani Manel Perera
Il governo vuole costruire nella laguna di Negombo un centro turistico con idrovolanti che distruggerebbe l’attività di pesca di migliaia di persone. Due attivisti arrestati e rilasciati. La Chiesa locale sostiene la resistenza dei pescatori.

Colombo (AsiaNews) – I pescatori  cristiani della laguna di Negombo chiedono la mediazione del neo-cardinale Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, nella disputa che li oppone al governo per salvare le loro acque da un progetto turistico che avrebbe effetti devastanti per migliaia di persone. Un incontro speciale si è tenuto ieri sera all’auditorium del Centro Sociale e Religioso. L’Alleanza per la protezione della laguna di Negombo ha illustrato i più recenti sviluppi del caso, e le conseguenze possibili del progetto “Sea plane”, che prevede la costruzione di un resort turistico i cui collegamenti avverrebbero con idrovolanti. Uno dei partecipanti dell’Alleanza, Herman Kumara, ha detto che il progetto porterebbe alla distruzione della laguna. “Al momento il governo ha fatto un passo indietro, grazie alla pressione popolare; ma è solo una mossa temporanea. L’abbiamo capito quando la polizia ha arrestato due leader della campagna, Aruna Roshantha e Marcus Fernando, mentre distribuivano volantini il 27 novembre 2010 nella città di Negombo”.

Più di 15mila persone verrebbero colpite in maniera negativa dal progetto Sea plane, anche se il governo sembra determinato a realizzarlo. Sono persone la cui vita dipende dalla pesca; e i loro mezzi di sussistenza verrebbe messi seriamente in pericolo dalla costruzione del centro turistico. Herman Kumara ha detto, dell’area di Negombo: “Viviamo in un paese militarizzato. Non so che cosa accadrà nei prossimi giorni”. Aruna Roshanta, che è stato arrestato, e rilasciato su cauzione, ha detto che il governo sta cercando di fermare la protesta cercando di vincere l’opposizione per realizzare il progetto. “Le autorità sono molto gentili con noi e ci chiedono se abbiamo bisogno di assistenza economica, di strumenti da pesca o di aiuti di altro tipo. Ma non ci fermeremo”.

Una donna, attivista del gruppo di pescatori “Sri Vimukthi”, ha detto che sono giunti a conoscenza del progetto grazie alla Chiesa. “I nostri sacerdoti ci hanno aiutato molto e sono con noi. Ma abbiamo bisogno di più attenzione, e di una vera mediazione da parte del vertice della Chiesa. Ha ringraziato l’arcivescovo, il cardinale Malcolm Ranjith per aver chiesto al governo di trattare con i pescatori. “Lo ringraziamo umilmente ma anche gli chiediamo con forza e urgenza di non disinteressarsi del problema semplicemente chiedendo alle autorità di discutere con noi. Gli chiediamo veementemente di fare da mediatore in questa situazione complicata, perché il 99 per cento dei pescatori sono cattolici”.

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