26/07/2012, 00.00
INDIA
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Il Bjp scarica Sangma, il suo candidato alla presidenza

Il Bharatiya Janata Party (Bjp), partito nazionalista indù dell’opposizione, si dissocia dalla battaglia legale che PA Sangma ha deciso di intraprendere contro il neo presidente dell’India. Sangma ha perso le elezioni presidenziali del 19 luglio scorso, vinte da Pranab Mukherjee, candidato del governo.

Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - Il Bharatiya Janata Party (Bjp, primo partito dell'opposizione) dà il benservito a P A Sangma, il suo candidato (sconfitto) alle presidenziali, e saluta "con favore" il nuovo capo di Stato Pranab Mukherjee. Dismesso il baraccone elettorale, il Bjp ha infatti deciso di dissociarsi dalla decisione di Sangma di aprire una battaglia legale contro Mukherjee, per presunti brogli elettorali. "È nostra volontà chiarire - si legge in un comunicato ufficiale - che qualunque azione intrapresa da Sangma è una sua scelta personale, che nulla ha a che fare con il partito. Per quanto ci riguarda, diamo il benvenuto al presidente dell'India".

Che l'alleanza Bjp-Sangma non posasse su basi solide, o quantomeno che i due non avessero molto in comune, è stato chiaro sin dall'inizio della campagna elettorale. Da una parte, il partito ultranazionalista indù del Paese, noto per il suo sostegno ai movimenti estremisti responsabili di molti episodi di violenze su base religiosa ed etnica (come i pogrom anticristiani dell'Orissa, ndr). Dall'altra, un tribale cattolico, ex presidente del Parlamento, uscito dal Congress nel 1998 perché contrario all'elezione dell'italiana Sonia Gandhi alla presidenza del partito

Alla ricerca di un candidato per le presidenziali, il Bjp ha intravisto in Sangma l'opportunità per conquistare l'elettorato meno vicino: tribali e minoranze. Per il politico invece, è stato l'ennesimo tentativo (fallito) di conquistarsi un posto al sole.

Adesso, il Bjp ha il tempo per riprendersi da quest'ultimo insuccesso, e lavorare in vista delle elezioni più importanti, quelle che sceglieranno il nuovo primo ministro indiano (2014). Più difficile la situazione di Sangma, che al di là della sconfitta è - di fatto - un politico senza partito.

Lasciato il Congress nel 1998, egli aveva fondato il Nationalist Congress Party (Ncp), dal quale si è però ritirato quando il partito ha deciso di non appoggiare la sua candidatura. Ma proprio in questi giorni, Sharad Pawar (co-fondatore del Ncp) ha riallacciato i rapporti con la Gandhi, e sta cercando di rientrare nel Congress. C'è da chiedersi quale fazione, ora, vorrà accogliere Sangma: soprattutto dopo le dichiarazioni in cui ha "assolto" il Bjp da ogni responsabilità nei pogrom anticristiani di Kandhamal.

 

 

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