Il boom dei corsi di tedesco per gli aspiranti migranti uzbeki
Con le porte della Russia sempre meno aperte per le esasperazioni nazionalistiche, infermieri, operai e muratori guardano oggi alla Germania grazie agli accordi firmati da Berlino col governo di Taškent. Mentre la popolazione uzbeka si avvia a raggiungere i 40 milioni di abitanti, con una forte carenza di lavoro in patria.
Taškent (AsiaNews) - Stanno diventando sempre più popolari in Uzbekistan i corsi di lingua tedesca, soprattutto per le persone adulte, in conseguenza delle sempre maggiori possibilità di ottenere un posto di lavoro in Germania. La tradizionale migrazione lavorativa verso la Russia è sempre più limitata e difficile, a causa delle azioni repressive e delle esasperazioni nazionaliste, che violano i diritti degli uzbeki e di tutti i migranti stranieri.
Gli studenti dei corsi di tedesco ammettono di fare fatica a imparare una lingua molto estranea alla cultura uzbeka, a differenza del russo, e una delle frasi che i mariti impegnati nello studio imparano per ripeterla alle mogli è Wegen des Unterrichts habe ich keine Zeit, oder? (“A causa delle lezioni non ho tempo per niente, hai capito?”), non riuscendo più a occuparsi dei problemi della famiglia, della casa e dei figli, come racconta a Radio Ozodi uno degli studenti adulti, Umidžon Alidžonov, paramedico di mestiere.
Sono in effetti numerosi i gruppi di operatori sanitari che aspirano a trasferirsi in Germania, dove per loro c’è grande richiesta, e devono studiare bene la terminologia medica, che non è certamente la più semplice negli scambi linguistici. Come afferma l’infermiera di Taškent Malika Makhkamova, “avevo molto timore a iniziare lo studio, ma diventa man mano sempre più interessante, il confronto con un’altra cultura mi fa comprendere meglio i concetti legati ala mia professione e non solo”. Infermieri e paramedici saranno i primi che verranno ammessi in Germania ai programmi di riqualificazione professionale degli immigrati uzbeki.
Un’altra assistente ospedaliera, Šakhnoza Gulmurotova, ammette che “quello che mi attrae è certamente lo stipendio, ma in realtà è da quando ero bambina che sognavo di viaggiare e vedere il mondo, e finora questo sogno non si era realizzato”, mentre il progetto tedesco è un’opportunità davvero speciale per molti uzbeki, sia per i compensi di grande livello per le abitudini di un Paese ancora molto arretrato economicamente, sia per l’apertura mentale e culturale che suscita anche solo immaginando di riuscire a sfruttarla davvero.
Del resto, l’invio dei propri cittadini a lavorare nei Paesi europei è uno degli scopi dichiarati negli ultimi tempi dallo stesso governo di Taškent, in reazione alla campagna anti-migranti della Russia. Come commenta il capo del dipartimento per il partenariato internazionale, Bobur Valiev, “la diversificazione fino a poco tempo fa riguardava principalmente i Paesi della Csi post-sovietica, mentre ora si sta indirizzando sempre più verso l’Europa, grazie all’orientamento della politica impresso dal presidente Šavkat Mirziyoyev”.
Con la Germania sono stati infatti firmati accordi che semplificano molto il meccanismo di registrazione al lavoro per i cittadini dell’Uzbekistan nelle aziende tedesche, una scelta molto lungimirante considerando che la giovane popolazione uzbeka si avvia a raggiungere i 40 milioni di abitanti, con gran carenza di lavoro in patria. Ora gli uzbeki possono facilmente farsi assumere in tanti settori oltre alla sanità, come i trasporti e la logistica, l’edilizia e le grandi industrie. La procedura per ottenere il visto con permesso lavorativo è veloce, ma prevede sempre la partecipazione a programmi speciali di studio e qualificazione, e per la prima parte di questo programma Berlino ha messo a disposizione di Taškent 50mila posti di lavoro.
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