22/05/2004, 00.00
Hong Kong - Cina
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Il governo cerca di emarginare la Chiesa dalle scuole

Il vescovo Joseph Zen scrive al Legco

Hong Kong (AsiaNews) – La nuova legge sull'educazione che il governo di Hong Kong vuole far passare a tutti i costi rischia di mettere in minoranza le responsabilità della Chiesa e rafforza l'intervento del potere politico nelle scuole. Il vescovo di Hong Kong, mons. Joseph Zen ha perfino scritto una lettera ufficiale al parlamento del territorio (Legco) dicendo che sarebbe "irresponsabile" varare la legge senza chiarire tutte le "ambiguità" presenti nel testo.

Da tempo il governo di Hong Kong discute su una legge detta "Education Bill 2002", che impone in ogni scuola la nascita di un "comitato amministrativo allargato" (incorporated management commettee) composto da studenti, genitori, insegnanti, rappresentanti della società che, assieme ai responsabili della scuola (School sponsoring body, SSB), dovrebbe valutare l'insegnamento, la qualità e le strutture scolastiche.

Secondo mons. Zen e diverse personalità del mondo educativo di Hong Kong la mossa del governo toglie autorità al SSB e alla sua proposta educativa. Nello stesso tempo, la nuova legge rafforza il potere di controllo del governo sulle differenti scuole. Nella lettera scritta al Legco mons. Zen afferma che in tal modo si dà "un accentramento del governo , attraverso un decentramento del SSB, alterando in modo radicale un sistema educativo efficace, che gode dell'ammirazione della comunità internazionale".

I cambiamenti proposti sono così "rivoluzionari" che mons. Zen accusa la nuova legge di essere contraria alla Basic Law, la mini-costituzione di Hong Kong, accettata da Pechino e secondo cui per 50 anni non si può cambiare lo stile di vita del territorio.

La diocesi di Hong Kong gestisce circa 300 scuole, istituti e collegi universitari in tutto il territorio, riconosciute da tutti come le scuole di più alta qualità. Le personalità più in vista della cultura, della politica e dell'economia sono state tutte formate nelle scuole cattoliche. Secondo alcuni analisti, la mossa del governo è un tentativo di frenare l'influenza della Chiesa cattolica nel territorio.

Arthur Li, segretario governativo per l'Educazione definisce "ansietà irrazionali" le preoccupazioni di mons. Zen e le giudica "totalmente infondate".

Nella lettera al Legco mons. Zen chiede che vi siano almeno 5 anni di "prova" con le nuove strutture di gestione, prima di varare la legge. In caso contrario, la Chiesa si sottoporrà alla nuova riforma solo in modo "passivo".

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