Il nepotismo onorario in Asia centrale
Il presidente Emomali Rakhmon ha asssegnato nei giorni scorsi alla figlia Ozoda il titolo onorifico di "Lavoratore esemplare del Tagikistan". Ennesimo esempio dell'abitudine dei satrapi dell'Asia Centrale a distribuire con grande generosità ai mebri della propria famiglia alte onorificenze, medaglie e premi di ogni genere.
Astana (AsiaNews) - In Asia centrale è una pratica consueta la nomina di figli, nipoti e parenti a cariche statali e successioni presidenziali, ma il nepotismo non si limita alla carriera dei preferiti: si prende cura anche degli altri membri della famiglia che non riescono a posizionarsi ai primi posti. Per consolare tutti i rimanenti, e far risplendere la carriera di tutti i familiari, i satrapi del potere distribuiscono con grande generosità anche le alte onorificenze, medaglie e premi di ogni genere. Il maestro di questa esaltazione della stirpe è stato il primo “presidente-eterno” post-sovietico Nursultan Nazarbaev, per trent’anni al potere in Kazakistan, ma anche negli altri Paesi della regione non mancano gli esempi di generosità patriarcale.
Una delle principali eredi onorarie è la 46enne Ozoda Rakhmon, figlia del presidente Emomali del Tagikistan, che associa alla carriera sfolgorante anche un numero di titoli da far invidia alle donne di potere di tutto il mondo. Dopo aver studiato negli Usa e aver lavorato nell’ambasciata tagica a Washington, Ozoda è diventata subito vice-ministra degli esteri, poi direttrice dell’amministrazione presidenziale, con un importante marito banchiere, Džamoliddin Nuraliev, ed espone con orgoglio l’ordine Šaraf di I grado, destinato ai funzionari statali di particolare successo, completato pochi giorni fa con il titolo onorifico di “Lavoratore esemplare del Tagikistan”, che stranamente non le era ancora stato assegnato.
Non è da meno il padre-presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdymukhamedov, che ha ceduto la poltrona al presidente-figlio Serdar nel 2022 dopo 15 anni al vertice, dopo averlo ricoperto di tutte le possibili medaglie d’onore compresa quella intitolata al nonno, la Mjalikkuli Berdymukhamedov, già veterano degli organi interni di polizia del Paese. Serdar è stato quindi elevato anche al grado di generale, pur avendo fatto carriera soltanto nell’ambito civile, e in segno di riconoscenza ha poi assegnato al padre la medaglia giubilare dei 300 anni di Makhtumkuli Fragi, il grande poeta e filosofo turkmeno. Per arricchire il quadro di famiglia, egli ha assegnato alla sorella Oguldžakhan Atabaeva la medaglia Arkadag, istituita per l’onore supremo del patriarca Gurbanguly.
La collezione più ampia rimane comunque quella della famiglia Nazarbaev in Kazakistan, con decine di medaglie titoli onorifici distribuiti a pioggia a tutti i membri anziani e giovani. La figlia di Nursultan, Dariga, che non è riuscita a diventare l’erede al trono per gli eventi dell’ultimo decennio, ricevette nel 1998 la prima medaglia Astana quando la capitale fu rinominata da Akmola (prima ancora era Tselinograd, poi è diventata Nur-Sultan, per ritornare Astana con la decadenza del patriarca). Dariga aveva intanto collezionato anche le onorificenze per i “10 anni di Astana” e i “20 anni di Astana” nel 2008 e nel 2018, prima di scomparire dal palcoscenico della politica, riuscendo ad aggiudicarsi l’ultima medaglia Parasat nel 2020 per “il grande contributo allo sviluppo del potenziale spirituale del Paese”.
Anche il marito di Dariga, Rakhat Aliev, aveva accumulato diversi titoli mentre lavorava nelle forze dell’ordine e nella carriera diplomatica, ma dopo il divorzio dalla figlia del presidente tutti i suoi premi sono stati annullati e ritirati, visto che non faceva più parte della famiglia. La seconda figlia di Nursultan, Dinara Kulibaeva, non ha svolto compiti negli organi statali, ma col marito Timur controlla tuttora la principale banca commerciale del Kazakistan e viene inserita nella lista dei miliardari di Forbes, un onore che ella affianca ai titoli Parasat e Barys di III grado, concesso pure al marito al I grado. Alla figlia minore Alija non si è riusciti a elargire titoli di Stato, ma nel 2018 il padre ha fatto in tempo a consegnarle un premio nel campo dell’arte e della letteratura per aver partecipato alla realizzazione del film “La strada per la madre”, che onora i valori familiari dei kazachi e di tutti i popoli dell’Asia centrale.
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