11/11/2006, 00.00
Indonesia - Usa
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In Indonesia si teme che il nuovo Congresso Usa prema per i diritti umani

La vittoria dei democratici, secondo gli analisti, potrebbe portare a sanzioni Usa e avere altre ripercussioni sui rapporti bilaterali. Va risolto il caso dell'omicidio Munir.

Jakarta (AsiaNews) – Jakarta deve risolvere in fretta l'omicidio Munir e altri casi pendenti di violazioni di diritti umani, se vuole evitare sanzioni da parte del nuovo Congresso democratico statunitense. Ad avvertire il governo indonesiano sono alcuni politologi locali interpellati dal quotidiano Jakarta Post circa le ripercussioni sui rapporti Usa – Indonesiana della vittoria dei democratici alle elezioni americane di metà mandato.

Dewi Fortuna Anwar, dell'Istituto indonesiano di scienze (LIPI) sottolinea che i democratici sono conosciuti per la loro attenzione ai diritti umani ed è probabile che si concentreranno sul caso Munir, già portato di fronte alla precedente Camera. "Non mi sorprenderei se sull'omicidio dell'attivista Munir – aggiunge – ci fosse una risoluzione del Congresso". Dewi sostiene che la mancanza di impegno delle autorità nel risolvere il caso potrebbe influire in modo negativo sull'assistenza Usa all'Indonesia e potrebbe portare a tagli sugli aiuti economici e all'assistenza militare.

"Non bisogna dimenticare – aggiunge la donna – che la cancellazione dell'embargo militare statunitense sull'Indonesia non è definitiva. L'assistenza viene rinnovata ogni anno e un Congresso a maggioranza democratica potrebbe addirittura eliminarla se ritenesse che Jakarta non rispetti gli standard in materia di diritti umani".

L'attivista Munir Said Thalib, più volte schieratosi contro l'esercito indonesiano, è morto avvelenato su un volo della compagnia Garuda nel settembre del 2004. Tribunali di grado inferiore hanno trovato prove di legami tra l'assassinio e alcuni alti funzionari dell'Agenzia di intelligence nazionale, ma finora nessuno è stato accusato. L'unico uomo processato e detenuto dal 2005, un ex pilota della Garuda sarà presto in libertà. Due mesi fa, in appello, la Corte Suprema lo ha dichiarato innocente per insufficienza di prove.

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