16/03/2005, 00.00
INDIA – ANNO DELL'EUCARISTIA
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India, cattolici di tutte le età in adorazione continua dell'Eucaristia

di Nirmala Carvalho

Intervista al card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, nominato presidente delegato per il Sinodo dei Vescovi sull'Eucaristia.

Ranchi (AsiaNews) – Sarà il card. Telesphore P. Toppo, arcivescovo di Ranchi, uno dei Presidenti Delegati dell'XI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, prevista a Roma dal 2 al 29 ottobre 2005, sul tema "L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa". L'assemblea dei vescovi concluderà l'anno dell'Eucaristia aperto dal Papa lo scorso ottobre.

Parlando con AsiaNews all'indomani della sua nomina, il card. Toppo riconosce di essere "il più giovane dei tre presidenti" del Sinodo (gli altri due sono il card. Arinze e il card. Iniguez). "Devo imparare molto per assolvere la mia funzione di moderare l'assemblea" commenta il card. Toppo, "ma credo nel potere dello Spirito Santo".

Il papa ha inoltre nominato il card. Angelo Scola, patriarca di Venezia, relatore generale per il Sinodo, mentre il segretario particolare sarà l'arcivescovo di Dijon, mons. Roland Minnerath.

Il prelato sottolinea il positivo andamento dell'Anno dell'Eucaristia in India, anche al di là delle aspettative: "Nella mia lettera pastorale sull'Eucaristia ho invitato le comunità a diffondere la devozione a questo sacramento" sottolinea il cardinale, che fino a pochi giorni fa era presidente della Conferenza episcopale indiana. I risultati di questo incoraggiamento si sono visti nel concreto: "In quest'anno sono state aperte molte cappelle per l'adorazione" riferisce Toppo.

Molto positiva la risposta dei fedeli indiani all'indizione dell'Anno eucaristico: "E' fantastico vedere come nella nostra diocesi di Ranchi, ma anche in molti villaggi sperduti dello Jharkhand" nota il cardinale "la gente va in queste chiesette dalla mattina alla sera per pregare e stare in adorazione a tutte le ore". Nei turni di preghiera sono coinvolte "persone di tutte le età che pregano con grande devozione: dagli adolescenti ai giovani, agli anziani". "È edificante" commenta Toppo "l'amore della nostra gente  per l'Eucaristia".

Una particolare nella Chiesa indiana è la compresenza di diversi riti liturgici: oltre a quello latino, esiste quello siro-malabarico, risalente ai primi secoli dell'età cristiana. Interrogato sulla possibilità di inculturare il sacramento dell'Eucaristia nei diversi riti e culture presenti in India, il card. Toppo ha risposto: "Siamo un popolo con 16 milioni di cattolici con diverse culture, lingue, predisposizioni: queste diversità arricchiscono la Chiesa". Il cardinale racconta di una sua recente visita nel West Bengala dove ha sperimentato questa ricca diversità liturgica: "Ho scoperto sull'altare diversi simboli, molto belli e unici, che non avevo mai visto. In India c'è una grande ricchezza di tradizioni e culture locali e per questo dobbiamo rispettarle". Secondo il card. Toppo ciò di cui c'è bisogno "è l'armonia e l'unità nella diversità", senza etichettare "una Chiesa indiana contro la Chiesa universale, perché quella in India è una parte di quella universale".
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