07/01/2011, 00.00
CINA
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Inquinamento in Cina: centinaia di bambini avvelenati dal piombo

La denuncia viene dalla provincia orientale dell’Anhui, dove una fabbrica ha potuto lavorare illegalmente per anni a pochi metri di distanza dalle abitazioni. Nel 2010 sono stati registrati ufficialmente nove casi di inquinamento da piombo. Il governo è in difficoltà, come testimonia la condanna dell’attivista che ha denunciato lo scandalo del latte alla melamina.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un altro scandalo per inquinamento in Cina, e anche in questo caso le vittime sono bambini: 24 bambini di età compresa fra nove mesi e e16 anni, sono stati ricoverati in ospedale per avvelenamento da piombo. Circa 200 bambini, nella città di Gaohe, nella provincia orientale dello Anhui soffrono per una concentrazione eccessiva di piombo nel sangue. Questo è l’ultimo di una lunga serie di episodi legati a problemi di inquinamento, spesso da metalli pesanti, che hanno colpito le province dello Shandong , Hunan , Shaanxi , Jiangsu e Guangdong negli ultimi due anni.

Il governo della contea di Gahoe accusa la fabbrica di batterie Borui dell’inquinamento. La fabbrica ha potuto operare illegalmente dal 2007 nelle immediate vicinanze di un’area residenziale. Le autorità hanno dichiarato che l’impianto è stato chiuso il mese scorso, quando è stato scoperto il primo caso di inquinamento. Ma i residenti affermano che la fabbrica era ancora attiva fino al 5 gennaio. E protestano perché le autorità non hanno chiuso un’altra fabbrica di batterie nelle vicinanze, che ritengono essere un'altra fonte primaria di inquinamento. Sia l’una che l’altra fabbrica sono distanti poche decine di metri dalle abitazioni, e i residenti dicono di aver vissuto per anni nella paura di essere avvelenati.

Gli ambientalisti cinesi l’anno scorso hanno dichiarato che altri casi di avvelenamento sono destinati a emergere a causa della crescente dispersione nell’ambiente di metalli tossici fra cui mercurio, arsenico, piombo cromo e cadmio, in particolare in fiumi e laghi.

Il tema dell’inquinamento in Cina è venuto alla ribalta internazionale quando Zhao Lianhai ha denunciato lo scandalo del latte alla melamina, una sostanza aggiunta al latte in polvere per far sembrare il latte più ricco in proteine. Zhao Lianhai è il padre di uno dei 300mila piccoli ammalati  di calcoli renali a causa della melamina, che ha provocato la morte di almeno sei di loro.

Dal 2008 in poi Zhao ha creato un gruppo di opinione e un blog on-line per chiedere il risarcimento dei danni. Per queste sue azioni lo scorso novembre egli è stato condannato a 2 anni e mezzo di prigione per “disturbo all’ordine pubblico”. (29/12/2010 Liberato, ma “reo confesso”, l’attivista dei bambini vittime del latte alla melamina).  Questa settimana Zhang Ping, consigliere economico della Commissione per lo sviluppo nazionale e le riforme ha ammonito le province cinesi a non aspirare a una crescita economica a ogni costo. Nel 2010 ci sono stati nove casi di inquinamento da piombo registrati nel Paese. Altri episodi – 300 kg di tallio scaricati in un fiume nella provincia meridionale del Guangdong dimostrano la gravità del problema e la difficoltà delle autorità nell’affrontare la questione della salvaguardia ambientale.

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