04/04/2024, 12.50
GIAPPONE
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Integratori tossici: Tokyo vuole riscrivere le leggi di un mercato in forte crescita

Oltre 100 persone sono state ospedalizzate per malattie renali e cinque sono morte dopo aver assunto complementi alimentari a base di lievito di riso rosso. Non è ancora chiaro che cosa abbia causato la crisi sanitaria, ma la Kobayashi Pharmaceutical, che produce gli integratori, era a conoscenza da mesi dell'insorgenza di disturbi tra i clienti. Dopo la pandemia il mercato è cresciuto tantissimo, anche grazie a un sistema di etichettatura che ora potrebbe essere rivisto.

Tokyo (AsiaNews) - I funzionari giapponesi stanno valutando la possibilità di aggiornare le leggi sulla sicurezza alimentare dopo che il consumo di un integratore a base di lievito di riso rosso ha causato l’ospedalizzazione di oltre 100 persone e la morte di altre cinque. 

Secondo quanto emerso finora dalle indagini, la Kobayashi Pharmaceutical, che produce l’integratore, da circa due mesi era a conoscenza del fatto che alcuni clienti avessero sviluppato problemi di salute dopo l’assunzione dei complementi alimentari, ma ha preferito non denunciare la vicenda alle autorità. L’attuale normativa, infatti, semplicemente “incoraggia” le aziende a segnalare eventuali problematiche al governatore della prefettura, non prevede obblighi. Ragione per cui ora molti ritengono che se la Kobayashi fosse stata costretta a fare subito rapporto al governo centrale, la crisi sanitaria avrebbe potuto essere contenuta.

La maggior parte delle persone ospedalizzate ha sviluppato malattie renali, di cui, però non è ancora chiara la causa. Negli ultimi giorni le autorità sanitarie hanno ispezionato diversi siti di produzione, tra cui la sede principale della ditta a Osaka, nel Giappone occidentale, e una filiale a Kinokawa, nella prefettura di Wakayama, che aveva ereditato alcune attrezzature dallo stabilimento di Osaka e iniziato la produzione degli ingredienti principali dell0integratore a partire da gennaio.

La Kobayashi la settimana scorsa ha comunicato di aver rilevato all’interno dei propri impianti un composto naturale prodotto dalla muffa blu (quella tipica di alcuni frutti, come le mele o le arance), che, secondo le ipotesi dei microbiologi, in condizioni di scarsa igiene, potrebbe aver contaminato il lievito di riso rosso, conosciuto come “beni-koji” e utilizzato soprattutto per ridurre il colesterolo.

Dal 22 marzo l’azienda di Osaka ha iniziato a ritirare dal commercio tre dei propri prodotti, ma ci vorranno mesi per completare l’operazione. Infatti, da quando l’integratore a base di riso rosso fermentato è stato lanciato nel febbraio 2021, in tutto il Giappone sono state vendute circa un milione di confezioni, e alcuni prodotti sono stati esportati anche all’estero, soprattutto nel sud-est asiatico, in Cina (dove le autorità hanno esortato la popolazione di interromperne il consumo) e a Taiwan.

Il mercato degli integratori alimentari giapponesi ha registrato un boom durante la pandemia da covid-19: “Con la diffusione del coronavirus, si è cominciato a rivolgere una maggiore attenzione alle gestione della salute, e durante la pandemia sono emerse anche nuove richieste, per esempio riguardo le misure contro l’aumento di peso”, ha spiegato il gruppo Fuji Keizai in un rapporto sui supplementi alimentari pubblicato a ottobre. La stessa Kobayashi negli ultimi anni ha aperto nuovi stabilimenti negli Stati Uniti e in Cina e nel sud-est asiatico le vendite di alcuni prodotti sono più che raddoppiate raggiungendo i 2,9 miliardi di yen (22 milioni di dollari).

Il mercato ha così registrato incrementi su base annua intorno al 4%, tanto che, secondo lo Yano Research Institute, nell’anno fiscale 2024 arriverà a valere 220,8 miliardi di yen (1,46 miliardi di dollari), quando nel 2020 valeva 163,1 miliardi di yen. 

In altre parole, ha spiegato l’istituto di ricerca, nell’arco di tre anni, il mercato dei complementi alimentari è cresciuto del 30%, trainato dalle vendite degli integratori “kinosei hyoji shokuhin”, quelli, cioè, che affermano sull’etichetta di avere la capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche (come appunto, quella di ridurre il colesterolo nei casi degli integratori a base di riso rosso fermentato).

Secondo diverse indagini di mercato, molti prodotti sono stati rietichettati come “kinosei hyoji shokuhin” per favorire le vendite, dopo l’introduzione, nel 2015, di un nuovo sistema di etichettatura da parte dell’allora primo ministro Shinzo Abe, che aveva inserito i prodotti con indicazioni funzionali nella strategia di crescita economica nazionale. Un sistema che ora potrebbe essere soggetto a revisione.

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