10/06/2006, 00.00
Iraq
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Iraq, premier: "Solo un governo saldo ed unito ridarà fiducia al popolo"

Il primo ministro iracheno Nouri al-Maliki delinea la strategia "su tre fronti" del suo governo: ricostruzione, riconciliazione e smantellamento delle milizie.

New York (AsiaNews) – La formazione di un "vero governo di unità nazionale" in Iraq è l'unica strada per "consentire al popolo di essere ripagato per il loro impegno a favore della democrazia e per la loro sete di democrazia". Lo ha scritto Nouri al-Maliki, premier iracheno, in un articolo apparso oggi sul Washington Post, in cui delinea la strategia "su tre fronti" del suo governo.

Il premier dice di "voler onorare i sacrifici compiuti dagli iracheni per dare al paese la sua libertà, attenendosi ad un'agenda priva di compromessi volta a garantire sicurezza e servizi al popolo iracheno e a combattere la corruzione rampante". La strategia del governo prevede dunque di far leva sulla forza lavoro del paese per dare il via ad una massiccia opera di ricostruzione, avviare un'iniziativa di vera riconciliazione nazionale ed accrescere intensità ed efficacia nella formazione di forze di polizia e militari.

"Se alcune zone del paese sono state abbastanza tranquille e sicure - scrive - questo non ha determinato però nuovi investimenti o maggiore ricostruzione. Il nostro governo correggerà questo squilibrio sviluppando le infrastrutture ed i servizi in quelle regioni, che diventeranno un modello per il resto del paese".

Quanto all'iniziativa di riconciliazione nazionale che verrà intrapresa dal governo, "è importante per permettere agli iracheni di iniziare a sanare divisioni e ferite portate dal regime dittatoriale di Saddam Hussein ed aggravate dal terrorismo. Questo, sommato ad una genuina cooperazione tra tutti i gruppi etnici e religiosi iracheni, ci consentirà di perseguire i terroristi con il massimo della forza".

Per il primo ministro di Baghdad e' poi "imperativo" ristabilire il pieno controllo dello stato sulle armi, smantellando le milizie. ''Questo governo attuerà la legge 91 che prevede di incorporare le milizie nei servizi di sicurezza nazionali, e lo farà in modo tale che i membri delle milizie siano identificabili fin dall'inizio, siano suddivisi tra le varie unità in modo da impedire concentrazioni in un gruppo o dipartimento, e quindi siano seguiti e controllati per accertarsi della loro lealta' nei confronti dello Stato".

Infine, il premier iracheno sottolinea "l'assoluta necessità" di fare in modo che "i vicini dell'Iraq non interferiscano negli affari interni del Paese". ''Se alcuni vicini hanno offerto riparo a molti iracheni durante il regime dittatoriale baathista – conclude - questo non da' loro il diritto di immischiarsi in Iraq ora o chiudere un occhio sulle operazioni terroristiche".

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