19/12/2011, 00.00
ISRAELE-PALESTINA
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Israele libera 550 prigionieri e permette 1000 nuovi alloggi per i coloni

Israele ha liberato 550 prigionieri palestinesi in base all’accordo stipulato per il ritorno a casa del soldato Gilad Shalit. La liberazione è avvenuta nella notte. Ieri è stato dato il permesso per la costruzione di nuovi mille alloggi a Gerusalemme est e in Cisgiordania.
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Israele ha liberato questa notte la seconda tranche di prigionieri palestinesi concordata in cambio della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit da parte di Hamas, due mesi fa: 550 prigionieri sono tornati a Gaza e – nella maggioranza – in Cisgiordania; alcuni sono stati trasferiti in Giordania. Israele ha rilasciato un totale di 1027 prigionieri, uomini e donne. (18/10/2011 Shalit è libero: consegnato agli egiziani. Comincia il rilascio dei palestinesi).

Circa duemila persone si sono radunate a Ramallah, per dare il benvenuto ai prigionieri, che come prima cosa hanno reso omaggio alla tomba di Yasser Arafat. Mahmoud Abbas non era presente, essendo in visita in Turchia. Il segretario generale dell’Autorità palestinese, Tayeb Abdel Rahim ha elogiato l’accordo di riconciliazione fra Hamas e al Fatah. La maggior parte dei palestinesi liberati erano in carcere per aver scagliato bottiglie molotov e pietre, e circa 400 avevano scontato i due terzi della sentenza.

Ieri Israele ha dato pure il permesso per la costruzione di mille nuovi alloggi a Gerusalemme est e in Cisgiordania, in terre che erano sotto controllo giordano fino alla guerra dei sei giorni del 1967. La decisione è stata subito condannata dal movimento Peace Now, che vi vede un nuovo ostacolo alla ripresa di negoziati. Agli occhi dei palestinesi l'approvazione dei nuovi progetti edili (che riguardano il sobborgo di Har Homa' a Gerusalemme est, e le colonie nella West Bank di Ghivat Zeev e Beitar Illit, e che saranno completati in 24 mesi) è stato visto come una ripicca per l'ammissione della Palestina all'Unesco. In quella circostanza il governo di Benyamin Netanyahu aveva annunciato che avrebbe rafforzato la presenza ebraica a Gerusalemme est e nel Gush Etzion (Betlemme, Cisgiordania). Oggi comunque il ministro israeliano dell'edilizia Ariel Atias (del partito ortodosso Shas) ha argomentato che i progetti appena approvati non hanno un nesso necessario con l'ingresso della Palestina all'Unesco. In termini generali ha rilevato che Gerusalemme ovest e' ormai satura e che necessariamente i nuovi progetti edili cittadini vengono rivolti verso Gerusalemme est ''dove già oggi vivono 250 mila ebrei''.
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