Jakarta istituisce Commissione di inchiesta sulla cartiera che minaccia le terre dei tribali
Il ministero dei Diritti umani interviene sulla battaglia dei Batak di Sihaporas contro l'impianto industriale che compromette le loro terre tradizionali. ERano state le chiese locali a sollecitare con un esposto un intervento. Il ministro Natalius Pigai: "Qualsiasi attività economica rispetti gli interessi delle popolazioni locali".
Jakarta (AsiaNews) - Il ministero indonesiano dei Diritti umani prende posizione riguardo alle presunte violazioni nel territorio del villaggio di Sihaporas, nella provincia del Nord Sumatra, dove la società di produzione della carta PT Toba Pulp Lestari (PT TPL) è da tempo in conflitto con la comunità indigena locale. Il ministro Natalius Pigai ha annunciato ieri l’istituzione di una Commissione indipendente d’inchiesta: “La squadra raccoglierà sul campo dati, fatti e informazioni” ha dichiarato. La decisione è giunta dopo un incontro con diversi pastori, amministratori e leader della Chiesa cristiana protestante Batak (HKBP) presso la sede del ministero a Jakarta.
Natalius Pigai ha sottolineato che la commissione indipendente sarà composta da rappresentanti del ministero dei Diritti Umani, organizzazioni della società civile, chiese, leader religiosi e altri enti competenti, tra cui il ministero delle Foreste, il ministero dell’Industria e il Ministero dell’Ambiente. Il gruppo sarà guidato da Munafrizal Manan, direttore generale dei Servizi e della Conformità in materia di Diritti umani.
Per il ministro uno degli obiettivi principali della commissione sarà definire un modello di giustizia che risponda alle esigenze del popolo indigeno di Sihaporas, piuttosto che agli interessi industriali. “L’esistenza di qualsiasi attività economica o industriale deve rispettare gli interessi delle popolazioni locali che custodiscono l’ecosistema, le tradizioni, la cultura e il benessere della comunità - ha affermato -. Non bisogna dire: prima costruiamo la fabbrica e poi pensiamo alla gente del posto”.
L’istituzione della commissione d’inchiesta è nata da un esposto presentato dal rev. Victor Tinambunan, della Chiesa cristiana protestante Batak. Già il 10 maggio aveva chiesto la chiusura della fabbrica PT TPL nella reggenza di Toba, spiegando che l’appello nasceva da un senso di responsabilità morale come guida della più grande chiesa del popolo Batak, che conta circa 6,5 milioni di persone, la maggior parte delle quali vive intorno al lago Toba. “Una serie di disastri ecologici - come inondazioni improvvise, frane e l’inquinamento di acqua, suolo e aria, nonché l’aggravarsi del cambiamento climatico - si sono verificati ripetutamente,” ha detto ribadendo che le Chiese non cercano il conflitto ma danno voce a chi è stato ferito. Tuttora la società non garantisce alla comunità indigena l’accesso ai propri terreni agricoli tradizionali.
I risultati della commissione d’inchiesta serviranno come base per il ministero dei Diritti umani per formulare misure di risoluzione e presentare raccomandazioni ai ministeri competenti per ulteriori azioni riguardo alle presunte violazioni da parte di PT TPL. “Perseguiremo ogni via possibile per garantire che i diritti della comunità indigena di Sihaporas siano rispettati e che ottengano giustizia,” ha concluso Natalius Pigai.





