03/09/2010, 00.00
INDONESIA
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Jakarta: si allarga lo scandalo corruzione, nel mirino ministri e parlamentari

di Mathias Hariyadi
Paskah Suzetta, del Golkar Party, avrebbe ricevuto bustarelle per favorire la rielezione di Miranda Gultom alla vice-presidenza della Banca centrale. Egli è accusato di corruzione e abuso d’ufficio. Coinvolti anche numerosi parlamentari. Al momento la Gultom non è indagata, ma sarebbe stata lei a fornire il denaro necessario per “comprare” la nomina.

Jakarta (AsiaNews) – La Commissione anticorruzione indonesiana (Kpk) ha inserito in via ufficiale nella lista dei sospetti l’ex ministro per la pianificazione nazionale Paskah Suzetta (nella foto); il parlamentare è finito nel registro degli indagati con l’accusa di abuso d’ufficio e corruzione. La vicenda pare destinata ad allargarsi, coinvolgendo l’ex vice-governatore della Banca centrale Miranda Gultom e Nunun Nurbaeti Daradjatun, moglie dell’ex vice-capo della polizia indonesiana. Dietro la rielezione nel 2004 della Gultom, infatti, vi sarebbero state bustarelle e fiumi di denaro versati nelle tasche di numerosi parlamentari.

Suzetta, parlamentare di lungo corso del Golkar Party, è uno dei 25 sospetti di alto profilo dell’indagine promossa dalla Commissione anticorruzione, che investe decine di membri del Parlamento e politici di primo piano. Nella serata del primo settembre il vice-capo della Kpk M. Jassin ha illustrato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sulla corruzione in Indonesia, che ha scatenato controversie e polemiche nell’opinione pubblica del Paese.

A svelare il giro di bustarelle, che graverebbe su Paskah Suzetta e potrebbe colpire Miranda Gultom, è stato l’ex politico ed esponente del PDIP – partito della ex presidente Megawati – Agus Condro Prayitno. Egli avrebbe dichiarato di aver ricevuto compensi – insieme ad altre decine di parlamentari di diversi schieramenti – per miliardi di rupie, al fine di garantire la rielezione della donna alla vice-presidenza della Banca di Indonesia (BI) nel 2004. L’incarico è di nomina parlamentare e la Gultom è stata confermata per un secondo mandato. Agus Condro è anch’egli sospettato di corruzione e ha affermato di voler confessare la vicenda per una “questione di coscienza”, specificando di aver restituito il denaro guadagnato in modo illegale. Bibit Samad Riyanto, altro vice capo Kpk, spiega che alcuni parlamentari potrebbero aver ricevuto più di 1.45 miliardi di rupie (pari a 160mila dollari) per il loro voto a Miranda Gultom.

A carico della Gultom vi sarebbe anche l’accusa di aver corrotto almeno 51 parlamentari della IX Commissione, preposta a sorvegliare le operazioni bancarie. I politici, in cambio del voto favorevole, avrebbero ricevuto somme di denaro da Nunun Nurbaeti Daradjatun, operatrice finanziaria molto vicina alla ex vice-presidente della BI. Nunun – moglie dell’ex vice capo della polizia Adang Daradjatun e parlamentare del partito filo-islamico Pks – si trova a Singapore per motivi di salute; su di lei grava il sospetto di aver fatto circolare 24 miliardi di rupie, che sono finite nelle tasche dei parlamentari.

L’opinione pubblica indonesiana ha accolto con favore gli ultimi sviluppi delle indagini sulla corruzione, un problema endemico in Indonesia e diventato uno dei punti salienti della campagna del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, eletto al secondo mandato. Tuttavia, nonostante i sospetti che la circondano quale fonte originaria dei soldi usati per corrompere, ad oggi Miranda Gultrom non è ancora coinvolta ufficialmente dalle indagini e non risulta iscritta nel registro degli indagati.  

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